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Joint Statement on the Situation in Libya

Farnesina
Farnesina

Senior officials representing France, Germany, Italy, the United Kingdom, and the United States met on September 22 on the margins of the United Nations (UN) General Assembly in New York to review the ongoing crisis in Libya. They expressed their support for Special Representative of the Secretary-General Abdoulaye Bathily as he takes up his mandate to advance political stability and reconciliation among Libyans. The officials affirmed their full support for UN mediation aimed at producing a constitutional basis to enable free, fair, and inclusive presidential and parliamentary elections throughout Libya in the shortest possible time. The officials also discussed the importance of fulfilling Libyan aspirations for the transparent management of oil revenues and agreeing on a unified executive with a mandate focused on preparing for elections. Participants strongly rejected any use of violence and reiterated their support for full implementation of the October 23, 2020 ceasefire agreement.

 

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Traduzione di cortesia

Dichiarazione congiunta sulla situazione in Libia

Gli alti funzionari di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti si sono incontrati il 22 settembre a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) a New York per esaminare la crisi in corso in Libia. Hanno espresso il loro sostegno al Rappresentante speciale del Segretario generale, Abdoulaye Bathily, nell’esercizio del suo mandato per promuovere la stabilità politica e la riconciliazione tra i libici. I funzionari hanno affermato il loro pieno sostegno alla mediazione delle Nazioni Unite, volta a creare una base costituzionale per consentire elezioni presidenziali e parlamentari libere, eque ed inclusive in tutta la Libia nel più breve tempo possibile. I funzionari hanno inoltre discusso dell’importanza di soddisfare le aspirazioni libiche per una gestione trasparente dei proventi del petrolio e di concordare un esecutivo unificato con un mandato incentrato sulla preparazione delle elezioni. I partecipanti hanno respinto con forza qualsiasi ricorso alla violenza e hanno ribadito il loro sostegno alla piena attuazione dell’accordo di cessate il fuoco del 23 ottobre 2020.

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