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L’Italia nei ranking internazionali

I ranking internazionali hanno una elevata capacita’ di influenzare le scelte di localizzazione degli investimenti agendo sulla percezione degli investitori, ma soprattutto sulle prime operazioni di screening che riguardano in particolare il “clima di affari”dei Paesi in cui realizzare gli investimenti.

Il nostro Paese, pur in presenza di alcune criticita’, gode di una positiva percezione certificata da alcuni indici internazionali:

  • L’ultimo rapporto Foreign Direct Investment Confidence Index 2021, realizzato dall’Agenzia Kearney, posiziona l’Italia all’ 8° posto tra le 25 economie attrattive. L’indice misura annualmente l’impatto delle politiche e dei cambiamenti economici e normativi sulle intenzioni di investimento di amministratori delegati ed altri Decision Makers di circa mille aziende globali.
  • il Global Attractiveness Index 2020 di The European House Ambrosetti, colloca l’Italia al 18mo posto su 144 Paesi analizzati e rientra tra le economie a buona attrattivita’ (nel 2017 occupava la 25ma posizione).
  • Il “brand Italia” è al 9° posto nel 2020 per valore economico e forza del marchio-Paese sotto un profilo economico-numerico secondo lo studio di Brand Finance. Dal 2015 ad oggi, il nostro brand ha registrato una posizione tra l’ottava e la decima tra i 100 Top brand.
  • Nel 2019 il nostro Paese è passato dal 31° al 30° posto nel Global Competitiveness Index 2019 del World Economic Forum (che mette a confronto 140 economie fornendo informazioni sui fattori di produttività e ricchezza).
  • L’Italia si colloca al 58° posto (passando dal 51° nel 2019) dell’Ease of Doing Business Index del Doing Business Report della Banca Mondiale, 2020.  L’indice misura la qualità e l’efficienza dell’ambiente imprenditoriale, burocratico e amministrativo di 190 economie del mondo sulla base di 10 sotto-indicatori (dalla facilità di aprire una nuova attività imprenditoriale al pagamento delle tasse).

Il posizionamento dell’Italia negli indici sopra citati non è sempre coerente con la realtà macroeconomica del Paese, producendo potenziali conseguenze negative sulla percezione degli investitori stranieri. Difatti, parte degli indici sono costruiti non attraverso dati oggettivi ma attraverso interviste atte a misurare le percezioni. Considerando che l’Italia è uno dei Paesi più autocritici al mondo, ciò la penalizza rispetto a Paesi la cui auto-percezione risulta essere più positiva (The European House Ambrosetti). Inoltre, alcuni elementi peculiari del nostro ordinamento, come ad esempio l’obbligatorietà dell’azione penale, segnalano un maggiore numero di reati falsando l’immagine del nostro Paese, se messo a confronto con sistemi giuridici diversi. Nel quadro del consolidamento della strategia nazionale per l’attrazione degli investimenti dall’estero è stata, dunque, attivata una strategia volta a rendere più aderente alla realtà il posizionamento dell’Italia nei diversi ranking internazionali elaborati da organizzazioni ed enti sia pubblici che privati. A tal fine, il Comitato Attrazione Investimenti Esteri (CAIE) ha creato al suo interno un Gruppo di Lavoro Indici Internazionali (per ulteriori approfondimenti vedi: Governance).