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Riforme e quadro normativo per gli investimenti esteri

Per incrementare il flusso di investimenti e di nuovi capitali dall’estero, sono state adottate misure volte a  migliorare l’ambiente per imprese e investitori stranieri.

  • Sistema giudiziario:
    Sono state rese operative corti specializzate per dispute commerciali (2012), sono stati introdotti nuovi strumenti per favorire le mediazioni stragiudiziali tra debitori e creditori (in particolare con riferimento alla riforma del diritto fallimentare societario) e si è provveduto alla digitalizzazione del processo civile, in linea con quanto previsto dall’Agenda Digitale Nazionale (2012) (vedi, anche: Ministero della Giustizia). In due anni si è registrata una riduzione del 13% della durata media dei processi civili, che si assesta ora intorno ai 520 giorni.
  • Sistema fiscale:
    Si è andati in due direzioni: a) migliorare il dialogo con il contribuente ed incentivare l’adempimento volontario degli obblighi fiscali; b) ridurre il carico tributario, stimolando investimenti e innovazione.
    1. Sotto il primo profilo, l’obiettivo di Agenzia delle Entrate è stato di uscire dall’ottica di mero “riscossore” e di garantire un dialogo consensuale e partecipativo con i contribuenti, grazie all’attuazione di tre strumenti principali: accordi preventivi per le imprese con attività internazionale, regime di adempimento collaborativo e interpello sui nuovi investimenti.
    2. Sotto il secondo profilo, sono stati introdotti strumenti per promuovere la crescita e favorire gli investimenti, soprattutto innovativi. Tra le misure principali: il regime di Patent box (incentivi fiscali legati a opere dell’ingegno e brevetti industriali), il super e iperammortamento previsti dal “Piano Nazionale Industria 4.0″ e tutte le misure volte ad attrarre capitale umano, con sgravi fiscali del 50% per cinque anni per manager e liberi professionisti e del 90% per 4 anni per professori e ricercatori e facilitazioni per gli “high-net worth individuals” (individui con alto patrimonio netto) che trasferiscono la propria residenza in Italia.
  • Sistema Industriale:
    Piano Impresa 4.0 (già Industria 4.0). Il nome del Piano nasce dalla quarta rivoluzione industriale, il processo che porterà nei prossimi anni ad una graduale e maggiore digitalizzazione della produzione di beni e dell’offerta di servizi grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. Impresa 4.0 punta ad ampliare lo spettro di azione della riforma a qualsiasi tipo di attività imprenditoriale (non solo dell’industria), in modo tale da massimizzare il livello tecnologico dell’intera economia. Alcune delle misure fiscali previste dal Piano Industria 4.0 sono riportate nella sezione Sistema fiscale  di questa pagina: in particolare, Patent Box e super e iper ammortamento. Oltre a queste, si segnalano: il fondo di garanzia pubblico per l’accesso al credito, destinato alle PMI e ai professionisti per qualunque operazione finanziaria nell’ambito dell’attività imprenditoriale, il credito d’imposta in ricerca e sviluppo, la Nuova Sabatini sul credito d’imposta (misura che sostiene gli investimenti in macchinari, attrezzature, beni strumentali, hardware, software e tecnologie digitali) ed il sostegno a start up innovative italiane (Smart & Start).

Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 è il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano. L’investimento consiste in circa 24 miliardi di Euro per una misura che diventa strutturale e che vede il potenziamento di tutte le aliquote di detrazione e un importante anticipo dei tempi di fruizione.  Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 si pone due obiettivi fondamentali: Stimolare gli investimenti privati; Dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023.

In particolare, il Piano prevede una maggiore attenzione all’innovazione, agli investimenti green e per le attività di design e ideazione estetica.

Le principali azioni:

  • Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
    Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
  • Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design
    Stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e favorire i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
  • Credito d’imposta formazione 4.0
    Stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

Al centro dell’attenzione vi e l’esigenza di facilitare il più possibile il percorso di avvicinamento dell’investitore estero al mercato italiano, attraverso una politica dei visti che preveda strumenti specifici e dedicati. Tra le varie misure predisposte a tal fine, si ricordano i visti di ingresso dedicati ad imprenditori stranieri.  (vedi anche: Ingresso e soggiorno in Italia e Facilitazioni per l’attrazione di investimenti stranieri).

  • Visto d’affari: consente al titolare di soggiornare in Area Schengen fino a tre mesi per condurre trattative e sviluppare rapporti economico-commerciali. Per quanto riguarda i tempi di trattazione delle richieste di visto d’affari, la Farnesina ha fissato in 48 ore lo standard di qualità del servizio.
  • Visto START UP (Italia Startup Visa): introduce una nuova procedura per il rilascio di visti per lavoro autonomo semplificata a beneficio di cittadini extra-UE che intendono avviare una startup innovativa nel nostro Paese. Lo scopo di questo strumento è stimolare la competitività e l’innovazione del sistema imprenditoriale italiano. Sul progetto di investimento si deve esprimere il Comitato tecnico Italia Startup Visa (Comitato ISV), composto da esponenti delle principali organizzazioni dell’ecosistema nazionale dell’innovazione. La procedura di nulla osta al rilascio del visto è informatizzata, semplificata, gratuita, bilingue e accelerata.
  • Visto per Investitori (Investor Visa for Italy): introdotto con Decreto interministeriale 21 luglio 2017 è une delle più recenti innovazioni in questo campo. Tale nuova tipologia di visto, di durata biennale rinnovabile per tre anni, è dedicata ai cittadini stranieri provenienti da Paesi non UE, che intendono effettuare un importante investimento o donazione filantropica in asset strategici per lo sviluppo e la competitività del Sistema Italia. Il Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 ha dimezzato le soglie minime di investimento in imprese e startup innovative necessario per accedere al programma. La procedura di rilascio del visto è centralizzata, digitalizzata e accelerata. Il vaglio delle richieste è eseguito dal Comitato Visto Investitori, che ha il compito di verificare l’idoneità dei requisiti di merito, sostanziali e formali, sulla natura e l’effettività dell’attività imprenditoriale da avviare. A seguito del nulla osta del Comitato, gli Uffici consolari all’estero accertano i restanti requisiti per il rilascio del visto.

 

Riferimenti normativi:

  • DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34, art. 38, comma 10
  • DECRETO LEGISLATIVO 25 luglio 1998, n.286, art. 26-bis, comma 1, lettera b)
  • Investor Visa for Italy: come funziona
  • Sito web del MISE – Investor Visa for Italy

La volontà di rendere l’Italia un Paese sempre più attrattivo per gli investimenti esteri e di facilitare l’avvicinamento degli investitori al mercato italiano si accompagna alla necessità di tutelare i settori strategici da acquisizioni predatorie attraverso l’esercizio dei poteri speciali da parte del Governo a difesa dei settori di interesse nazionale.

Per maggiori informazioni sulle norme sul Golden Power
http://www.governo.it/it/dipartimenti/dip-il-coordinamento-amministrativo/dica-att-goldenpower/9296