Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Riforme e quadro normativo per gli investimenti esteri

Per incrementare il flusso di investimenti e di nuovi capitali dall’estero, sono state adottate e rafforzate misure (incentivi finanziari e benefici fiscali) volte a migliorare l’ambiente per imprese e investitori stranieri e supportare la crescita di imprese innovative.

  • Sistema giudiziario:

Sono state rese operative corti specializzate per dispute commerciali (2012), sono stati introdotti nuovi strumenti per favorire le mediazioni stragiudiziali tra debitori e creditori (in particolare con riferimento alla riforma del diritto fallimentare societario).  La legge 206/2021 ha riformato il processo civile con lo scopo di semplificare gli adempimenti e velocizzare i termini posti a carico delle parti processuali e del giudice. Tale riforma mira a raggiungere una riduzione del 40% dei tempi di durata delle cause, come previsto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

I valori al 30 giugno 2023, confrontati con quelli del 2019, segnalano una riduzione della durata dei processi al 19,2% nel settore civile. (Fonte: Quotidiano del Ministero della Giustizia)

  • Sistema fiscale:

Si è andati in due direzioni: a) migliorare il dialogo con il contribuente ed incentivare l’adempimento volontario degli obblighi fiscali; b) ridurre il carico tributario, stimolando investimenti e innovazione.

    1. Sotto il primo profilo, l’obiettivo di Agenzia delle Entrate è stato di uscire dall’ottica di mero “riscossore” e di garantire un dialogo consensuale e partecipativo con i contribuenti, grazie all’attuazione di tre strumenti principali: accordi preventivi per le imprese con attività internazionale, regime di adempimento collaborativo e interpello sui nuovi investimenti.
    2. Sotto il secondo profilo, sono stati introdotti strumenti per promuovere la crescita e favorire gli investimenti, soprattutto innovativi. Tra le misure principali: il regime di Patent box (incentivi fiscali legati a opere dell’ingegno e brevetti industriali) e il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali (incentivi per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese), una misura fiscale agevolativa che ha l’obiettivo di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
    3. Sotto il secondo profilo, l’Agenzia delle Entrate ha istituito un particolare regime fiscale per i nuovi residenti con l’obiettivo di incentivare gli investimenti in Italia attraendo individui facoltosi. Le persone fisiche che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia possono applicare un’imposta sostitutiva al loro reddito estero, pari a € 100.000 per ogni anno fiscale, in sostituzione dell’imposta sul reddito italiana. L’opzione è valida per un periodo di 15 anni e può essere estesa ai familiari attraverso il versamento sul loro reddito estero di un’imposta sostitutiva pari a 25.000 euro per membro. I contribuenti possono accedere al regime presentando un interpello preventivo all’Agenzia delle Entrate o esercitando l’opzione per l’imposizione sostitutiva nella dichiarazione dei redditi. (Agenzia delle Entrate – opzione neo residenti )
  • Sistema Industriale:

il Piano Nazionale Transizione 4.0, evoluzione del Programma Industria 4.0, è stato il primo mattone su cui si è fondato il Recovery Fund italiano. L’investimento è consistito in circa 24 miliardi di Euro per una misura divenuta strutturale e che ha visto il potenziamento di tutte le aliquote di detrazione e un importante anticipo dei tempi di fruizione.  Il Piano Nazionale Transizione 4.0 si pone due obiettivi fondamentali: Stimolare gli investimenti privati; Dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023.

Con la Legge di Bilancio 2023 (L. 197/2022), è stata confermata la scelta di rifinanziare una serie di misure legate al Piano Transizione 4.0 e prorogare gli investimenti per agevolare la transizione tecnologica e digitale delle imprese fino al 31 dicembre 2025 e, in alcuni casi, fino al 30 giugno 2026.

In particolare, il Piano prevede una maggiore attenzione all’innovazione, agli investimenti green e per le attività di design e ideazione estetica.

Le principali azioni:

  • Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
    Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
  • Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design
    Stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e favorire i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.

Con il Decreto-Legge 39 del 29 marzo 2024 è stato approvato il Nuovo Piano Transizione 5.0 che mira a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle imprese attraverso un innovativo schema di crediti di imposta.  Il Piano prevede un credito d’imposta automatico per le aziende, senza necessità di valutazione preliminare con l’obiettivo di incentivare gli investimenti in beni materiali e immateriali, a condizione che si raggiunga una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva pari almeno al 3% (o al 5% se calcolata sul processo interessato dall’investimento). Inoltre, saranno ammessi anche investimenti in nuovi beni strumentali necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.

Al centro dell’attenzione vi e l’esigenza di facilitare il più possibile il percorso di avvicinamento dell’investitore estero al mercato italiano, attraverso una politica dei visti che preveda strumenti specifici e dedicati. Tra le varie misure predisposte a tal fine, si ricordano i visti di ingresso dedicati ad imprenditori stranieri.  (vedi anche: Ingresso e soggiorno in Italia e Facilitazioni per l’attrazione di investimenti stranieri).

  • Visto d’affari: consente al titolare di soggiornare in Area Schengen fino a tre mesi per condurre trattative e sviluppare rapporti economico-commerciali. Per quanto riguarda i tempi di trattazione delle richieste di visto d’affari, la Farnesina ha fissato in 48 ore lo standard di qualità del servizio.
  • Visto per Investitori (Investor Visa for Italy): introdotto con Decreto interministeriale 21 luglio 2017 è une delle più recenti innovazioni in questo campo. Tale nuova tipologia di visto, di durata biennale rinnovabile per tre anni, è dedicata ai cittadini stranieri provenienti da Paesi non UE, che intendono effettuare un importante investimento o donazione filantropica in asset strategici per lo sviluppo e la competitività del Sistema Italia. Il Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 ha dimezzato le soglie minime di investimento in imprese e startup innovative necessario per accedere al programma. La procedura di rilascio del visto è centralizzata, digitalizzata e accelerata. Il vaglio delle richieste è eseguito dal Comitato Visto Investitori, che ha il compito di verificare l’idoneità dei requisiti di merito, sostanziali e formali, sulla natura e l’effettività dell’attività imprenditoriale da avviare. A seguito del nullaosta del Comitato, gli Uffici consolari all’estero accertano i restanti requisiti per il rilascio del visto.

 

Riferimenti normativi:

  • DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34, art. 38, comma 10
  • DECRETO LEGISLATIVO 25 luglio 1998, n.286, art. 26-bis, comma 1, lettera b)
  • Investor Visa for Italy: come funziona
  • Sito web del MIMIT – Investor visa
  • LEGGE 26 novembre 2021, n. 206
  • LEGGE 29 dicembre 2022, n. 197
  • Decreto-Legge 29 marzo 2024, n. 39

Links utili:

https://www.incentivi.gov.it/it

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/

La volontà di rendere l’Italia un Paese sempre più attrattivo per gli investimenti esteri e di facilitare l’avvicinamento degli investitori al mercato italiano si accompagna alla necessità di tutelare i settori strategici da acquisizioni predatorie attraverso l’esercizio dei poteri speciali da parte del Governo a difesa dei settori di interesse nazionale.

Per maggiori informazioni sulle norme sul Golden Power : http://www.governo.it/it/dipartimenti/dip-il-coordinamento-amministrativo/dica-att-goldenpower/9296