Le origini dell’OSCE risalgono ai primi anni ’70, all’Atto finale di Helsinki (1975) e alla creazione della Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (CSCE) che, durante la guerra fredda, è servita da importante foro multilaterale per il dialogo tra Est e Ovest.
Oggi l’OSCE è un foro di dialogo politico su un ampio ventaglio di questioni riguardanti la sicurezza e una piattaforma di azione comune per migliorare la vita dei singoli e delle comunità. L’Organizzazione aiuta a superare le divergenze e a rafforzare la fiducia tra gli Stati attraverso la cooperazione nell’ambito della prevenzione dei conflitti, della gestione delle crisi e della ricostruzione post-conflittuale.
Grazie ai suoi gruppi di esperti, alle istituzioni e alle missioni sul campo, l’OSCE affronta problematiche che hanno un impatto sulla nostra sicurezza comune, tra le quali il controllo degli armamenti, il terrorismo, il buongoverno, la sicurezza energetica, la tratta di esseri umani, la democratizzazione, la libertà dei mezzi d’informazione e la tutela delle minoranze nazionali.
Istituzioni e strutture
Ogni settimana i Rappresentanti Permanenti dei 57 Stati partecipanti si riuniscono nel Consiglio Permanente, l’organo decisionale ordinario dell’OSCE, e nel Foro di Cooperazione per la Sicurezza, in seno al quale gli Stati partecipanti adottano decisioni riguardanti gli aspetti militari della sicurezza. Un Consiglio Ministeriale è convocato annualmente per valutare le attività dell’OSCE e fornire un orientamento generale all’Organizzazione. I Vertici dei Capi di Stato e di Governo degli Stati partecipanti sono convocati periodicamente per definire le priorità di livello politico.
La Presidenza dell’OSCE è esercitata ogni anno da uno Stato partecipante diverso, il cui ministro degli esteri assume l’incarico di Presidente in esercizio e collabora con la presidenza precedente e con quella successiva formando la Troika dell’OSCE. Il Presidente in esercizio può nominare rappresentanti personali. Al momento ci sono rappresentanti personali che coprono un vasto raggio di attività dell’Organizzazione, tra le quali la prevenzione e la gestione dei conflitti e il coordinamento su aree specifiche quali le questioni di genere, i diritti dell’infanzia e quelle legate alla promozione della tolleranza e della non discriminazione.
Il Segretario generale resta in carica tre anni; è a capo del Segretariato, con sede a Vienna, e presta sostegno alla Presidenza. Oltre agli uffici amministrativi, il Segretariato è composto dal Centro per la Prevenzione dei Conflitti e da dipartimenti e unità che si occupano di attività economiche e ambientali, di cooperazione con i paesi e le organizzazioni partner, di questioni attinenti la parità di genere, la lotta ai traffici illeciti, le minacce transnazionali, il terrorismo, la gestione delle frontiere e la riforma delle forze di polizia. Sono incaricati di monitorare gli sviluppi riguardanti le rispettive aree di competenza, di fornire analisi specializzate e di dare attuazione a progetti sul campo.
L’OSCE comprende tre istituzioni con un’area di lavoro specializzata. L’Ufficio per le Istituzioni e i Diritti dell’Uomo (ODIHR), con sede a Varsavia, promuove lo sviluppo democratico e i diritti umani. L’ambito del suo lavoro include l’osservazione elettorale, lo stato di diritto, la promozione della tolleranza e il miglioramento della condizione di rom e sinti. Il Rappresentante per la Libertà dei Mezzi d’Informazione, con sede a Vienna, segue gli sviluppi nel campo dei media e segnala le violazioni della libertà di espressione e della libertà dei mezzi d’informazione. L’Alto Commissario per le Minoranze Nazionali, con sede a L’Aia, si avvale della diplomazia discreta e dell’azione tempestiva come strumenti di prevenzione di conflitti e tensioni su base etnica.
Infine, l’Assemblea Parlamentare OSCE riunisce oltre 300 legislatori dei parlamenti degli Stati partecipanti dell’OSCE allo scopo di facilitare il dialogo e la cooperazione e promuovere responsabilità. I parlamentari dell’OSCE hanno, inoltre, un ruolo guida nell’ambito delle attività di osservazione elettorale, svolgono visite sul campo e indirizzano il lavoro di riforma organizzativa.
Aree di intervento
L’approccio dell’OSCE alla sicurezza si sviluppa in tre dimensioni: politico-militare, economica e ambientale e umana. Attraverso l’approccio su tre dimensioni, l’OSCE supporta gli stati partecipanti nella creazione di una comunità di sicurezza libera, democratica e indivisibile, comprendente l’area Euro-atlantica ed Eurasiatica.
In campo militare, l’OSCE è impegnata a creare maggiore apertura, trasparenza e cooperazione e ha sviluppato il regime più avanzato al mondo di controllo degli armamenti e di misure di rafforzamento della fiducia. Le sue attività riguardano la riforma del settore della sicurezza e lo stoccaggio e la distruzione in condizioni di sicurezza di armi di piccolo calibro e leggere e di munizioni convenzionali.
Anche gli aspetti economici e ambientali sono fattori chiave per il rafforzamento della sicurezza. La promozione del buongoverno, la lotta alla corruzione, la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, la condivisione delle risorse naturali e la gestione del ciclo dei rifiuti sono gli ambiti in cui l’OSCE apporta il suo contributo.
I diritti umani e le libertà fondamentali sono i caposaldi della stabilità. L’OSCE aiuta gli Stati partecipanti a rafforzare istituzioni democratiche, a organizzare elezioni libere, ad assicurare il rispetto dei diritti umani, la libertà dei mezzi d’informazione, i diritti delle minoranze e lo stato di diritto, e a promuovere la tolleranza e la non discriminazione.
A un livello più ampio, l’OSCE affronta le problematiche di sicurezza derivanti dalle minacce transfrontaliere, come i cambiamenti climatici, il terrorismo, la radicalizzazione e l’estremismo violento, la criminalità organizzata, la criminalità informatica, il traffico di stupefacenti e di armi e la tratta di esseri umani. Promuove legami più stretti e una maggiore cooperazione tra gli Stati, creando partenariati pubblico-privati e coinvolgendo la società civile.
Nell’ambito delle attività trasversali alle tre dimensioni, l’OSCE si adopera a favore della parità di genere e per coinvolgere i giovani nella sua agenda per la pace e la sicurezza e promuove, inoltre, un approccio alla gestione dei flussi migratori e dei rifugiati che sia nel rispetto dei diritti umani, comprensivo e cooperativo.
Attività sul campo
La maggior parte del personale e delle risorse dell’OSCE è impegnata nelle operazioni sul terreno in Europa sudorientale, Europa orientale, Caucaso meridionale e Asia centrale.
Le operazioni sul campo sono istituite su invito dei rispettivi paesi ospitanti e i loro mandati sono concordati per consenso dagli Stati partecipanti. Esse assistono gli stati ospitanti nel rispettare i principi dell’OSCE grazie a progetti che rispondono alle loro necessità. Alcune operazioni, come la Missione speciale di monitoraggio in Ucraina impegna 1300 civili, tra i quali 700 osservatori. Altre hanno un ruolo critico nella fase post-conflittuale, aiutando a ricomporre la fiducia reciproca tra le comunità coinvolte.
Una delle attività principali dell’OSCE consiste nel risolvere i conflitti protratti nella sua regione attraverso i formati concordati, tra i quali figurano i negoziati per una soluzione politica comprensiva del conflitto in Transnistria, il Gruppo OSCE di Minsk, incaricato di trovare una soluzione pacifica e negoziata al conflitto nel Nagorno-Karabakh, nonché i Colloqui Internazionali di Ginevra, avviati dopo il conflitto in Georgia dell’agosto 2008 e presieduti congiuntamente con le Nazioni Unite e l’Unione europea.