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Accordo di libero scambio UE – Corea del Sud

L’Accordo di libero scambio UE-Corea del Sud, firmato il 6 ottobre 2010 ed entrato in vigore in via provvisoria il 1° luglio 2011, è il primo accordo commerciale di nuova generazione siglato dall’UE con un Paese terzo (nonché il primo con una nazione asiatica). In quanto tale, aveva come obiettivo di migliorare la competitività europea attraverso l’eliminazione delle tariffe doganali, lo smantellamento delle barriere non tariffarie, la liberalizzazione dei mercati dei servizi, misure relative alla concorrenza, agli appalti pubblici e la tutela delle indicazioni geografiche.

Nei cinque anni successivi all’entrata in vigore dell’accordo sono stati eliminati i dazi, da entrambe le parti, per il 98,7% delle linee tariffarie relative a prodotti sia industriali che agricoli (salvo alcune eccezioni nel settore agricolo), il che si è tradotto, per gli esportatori UE, in un risparmio annuo di 1,6 miliardi di euro.

Un altro aspetto importante è il superamento di una serie di barriere non tariffarie che impedivano il libero scambio in settori come l’automobilistico, il farmaceutico, il medico-sanitario e l’elettronico.

Inoltre, per i settori ritenuti sensibili dall’UE, quali quello automobilistico, dell’elettronica di consumo e tessile, è stata introdotta una clausola di salvaguardia che, in caso di importazioni massicce recanti pregiudizio alla produzione europea, avrebbe consentito di riapplicare l’aliquota tariffaria della “nazione più favorita” vigente prima dell’accordo.

La Commissione europea aveva stimato che l’accordo con la Corea del Sud avrebbe accresciuto in quindici anni le esportazioni europee nel paese ad un tasso compreso tra il 60% e l’80%. In realtà, l’interscambio commerciale fra UE a 28 e Corea del Sud era passato dai circa 67,5 miliardi di euro del 2010 (l’anno precedente l’entrata in vigore dell’accordo) agli oltre 100,6 miliardi del 2018, con un incremento del 49,1% in soli otto anni. Negli ultimi due anni la tendenza all’aumento si è confermata, sebbene in misura minore a causa della pandemia di Covid-19.

Nel 2010 l’UE presentava, nei confronti della Corea del Sud, un deficit commerciale di 11,6 miliardi di euro che, nel tempo, si è notevolmente ridotto, facendo registrare un saldo positivo di 1,2 miliardi di euro nel corso del 2020.

Sempre nel 2020 l’export UE in Corea del Sud è passato dai 25 mld del 2010 ai 45 del 2020, con un incremento dell’80%. I settori che in ordine di importanza hanno evidenziato le crescite più significative sono risultati: la meccanica, l’automotive, la chimica, l’elettronica e la farmaceutica.

Limitando l’osservazione al nostro Paese, si rileva che l’export italiano tra il 2010 ed il 2020 è aumentato dell’81,6%, passando da 2,5 a circa 4,7 miliardi di euro. Tale tendenza all’aumento ha caratterizzato anche il 2021, che ha visto crescere le esportazioni italiane a 5,2 miliardi di euro (+12,9% rispetto all’anno precedente), con un interscambio di 9,5 miliardi di euro (rispetto ai 5,5 miliardi del 2010).

Per ulteriori informazioni e documenti sull’Accordo

 

Contatti:

Ufficio IX DGUE

Politica commerciale comune

E-mail:  dgue-09@esteri.it

 

Per informazioni relative all’attuazione dell’accordo e problemi di accesso al mercato:

Ufficio X DG UE

E-mail:  dgue-10@esteri.it