La priorità è assicurare aiuti alla popolazione che “soffre”, portare aiuti a città distrutte come Homs e far cessare” questa tecnica di distruzione progressiva di ogni singolo centro che si è ribellato al potere di Assad”: lo afferma il Ministro Giulio Terzi che ha appena concluso la sua missione in Asia e assicura che l’Italia sta lavorando affinchè sia adottata una “tregua umanitaria e consentire l’accesso ai convogli umanitari”. Iniziative di cui il Ministro si è fatto promotore a Bruxelles, nel corso del Consiglio dei Ministri degli esteri Ue che ha varato un nuovo pacchetto di sanzioni contro il regime di Assad. Nel frattempo- ha detto Terzi – “bisogna continuare la pressione sul governo di Assad e sostenere le opposizioni perché lavorino in modo coeso”. In ambito Onu, secondo quanto ha detto Maurizio Massari, inviato speciale della Farnesina per il Mediterraneo e le primavere arabe, parlando a margine di un incontro presso l’università Link Campus di Roma, con l’ex presidente libanese Amine Gemayel , “stiamo lavorando per cercare di far evolvere la posizione di Pechino e Mosca.” La diplomazia – ha aggiunto Massari – “ha fatto grandi passi in avanti”, ma “per essere credibile, la comunità internazionale deve essere compatta. Quello che ormai chiaro è che il regime di Damasco ha perso legittimità”.
La Siria è stata oggetto di una “attenzione particolare” al vertice Ue, ha detto il Presidente del Consiglio, Mario Monti nel corso della conferenza stampa finale del vertice. Monti ha aggiunto che è stata “confermata l’intenzione di accrescere la pressione sul regime, anche con altre sanzioni mirate. I responsabili delle violenze saranno chiamati a risponderne”, ha sottolineato – ribadendo “il sostegno al Consiglio nazionale siriano e incoraggiando, al contempo, le componenti dell’opposizione a unirsi allo sforzo pacifico per dare vita a nuova Siria”.
Il presidente dell’Ue, Herman van Rompuy, al termine del vertice dei capi di stato e di governo Ue, ha annunciato che l’Ue contribuirà a raccogliere le prove per inchiodare alle loro responsabilità chi si è macchiato delle atrocità commesse in Siria contro la popolazione civile. E il presidente francese Sarkozy ha, a sua volta annunciato, che il suo Paese ha deciso di chiudere la sua ambasciata in Siria.