Per celebrare il 40° anniversario della firma della Convenzione del 19 aprile 1972 istitutiva dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze, giovedì 19 aprile alla Badia Fiesolana si è svolta la Conferenza dal titolo “Gaetano Martino: la visione europea ed il progetto di un’Università per l’Europa”. L’evento ha reso omaggio alla figura del grande statista siciliano visto come uno dei maggiori protagonisti della costruzione europea, nonché ispiratore e principale artefice del progetto di Università europea.
In occasione della conferenza è stata intitolata a Gaetano Martino una delle sale più belle di Villa Salviati presso l’Istituto Universitario Europeo, sede degli Archivi Storici dell’Unione Europea, inaugurati nel dicembre 2009 dal Presidente Napolitano.
Gaetano Martino, lo spirito dell’Europa
Alla Conferenza erano presenti il figlio, On. Antonio Martino, il Presidente dell’IUE, Josep Borrell, il Segretario Generale dell’IUE, Min. Pasquale Ferrara, il Direttore degli Archivi Storici dell’Unione Europea presso l’IUE, Jean-Marie Palayret, oltre a numerosi accademici e rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri.
In apertura dei lavori è stato proiettato un filmato prodotto da RAI International e diretto da Beppe Cino, “Gaetano Martino, lo Spirito dell’Europa” che, ripercorrendo attraverso la biografia di Martino le principali tappe della costruzione europea, ha suscitato molto interesse nei presenti.
La cooperazione culturale per lo sviluppo di una coscienza europea
L’On. Antonio Martino ha calorosamente ringraziato l’IUE per l’organizzazione dell’evento, i professori Angela Villani e Marcello Saija dell’Università di Messina, autori di una preziosa biografia su Gaetano Martino, nonché l’Amb. Francesco Paolo Fulci per averla promossa e sostenuta. I professori Villani e Saija hanno ricordato come per Martino fosse prioritaria la costruzione di un’Europa politica e come, in questo senso, il superamento dei nazionalismi fosse fondamentale nella costruzione della “Patria comune europea”. Egli vide nella comune eredità culturale e storica del vecchio continente il vero fondamento dell’unità europea e, con questi ideali, si adoperò con profonda convinzione e determinazione per istituire “un organismo capace di risvegliare e arricchire quello spirito europeo che solo può far cadere le nostre frontiere”, un istituto formativo che rafforzasse il pensiero europeo dei giovani, riconoscendo quanto la cooperazione culturale fosse importante per la libertà di educazione e per lo sviluppo di una coscienza europea.
Il rilancio dell’Europa e la crescita dell’Italia
Il professor Antonio Varsori dell’Università di Padova ha incentrato il suo intervento sul ruolo svolto dall’Italia nella costruzione europea e sullo sforzo pragmatico di Martino che, tra il 1955 e il 1957, concepì il rilancio dell’Europa come uno strumento per contribuire alla crescita del Paese e alla soluzione del problema del Mezzogiorno, attraverso misure per favorire la libera circolazione delle persone e l’adozione di una legislazione sociale europea.
La Conferenza si è conclusa con una tavola rotonda introdotta dal professor Federico Romero del Dipartimento di Storia dell’IUE sul tema di come inquadrare il progetto europeo nel contesto attuale in cui alle sfide globali ed economiche non corrispondono le spinte che sarebbero necessarie verso una maggiore integrazione europea.