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Libertà religiosa in Europa e Italia, incontro con gli studenti alla Farnesina (8 maggio)

In Italia manca una legislazione che dia rappresentanza alle confessioni religiose sempre più presenti sul territorio, a scapito della coesione sociale. Il dato è emerso nel corso di un incontro con gli studenti alla Farnesina sul tema della libertà religiosa, organizzato dal Comitato Interministeriale per i Diritti Umani.


Dopo gli anni della “secolarizzazione” l’Italia si è ritrovata “infinitamente più pluralista”, ha spiegato il professor Paolo Naso dell’Università ‘La Sapienza’, ricordando le diverse comunità religiose arrivate con l’immigrazione. Tuttavia, per quanto la legge riconosca la libertà di religione, ”il divario tra paese reale e rappresentanza giuridica è diventato insostenibile e la politica deve farsene carico”, ha aggiunto.


Integrazione e specificità culturale


La stessa ”unità europea si percepisce nella pluralità”, ha spiegato il Segretario Generale del Centro Islamico culturale di Roma, Abdellah Redouane, ricordando che in Europa ci sono ormai 20 milioni di musulmani da ”integrare mantenendo la propria specificità culturale”. Quanto all’Italia, le comunità musulmane chiedono un ”accordo” con le istituzioni per ”stabilire relazioni serene di conoscenza reciproca”.


La dimensione nuova della convivenza sociale, ha sottolineato il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, deve passare anche attraverso ”programmi educativi che siano all’altezza dei cambiamenti demografici”, rifiutando ”l’omologazione che cancella le identità”.


Ciclo di incontri “Diritti Umani: dalla teoria alla pratica”



L’incontro odierno si inserisce nel quadro del ciclo “I Diritti Umani: dalla teoria alla pratica”, destinato agli studenti delle lauree magistrali delle principali Università romane (La Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata, Luiss, S.Pio V, LUMSA), inaugurato il 13 marzo 2012 presso la Farnesina, alla presenza del Ministro del Lavoro Elsa Fornero e del Sottosegretario agli Esteri Marta Dassù.