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Italia-Iraq: De Mistura, creare joint-venture tra imprese

Presentare le opportunità di investimento in Iraq alle imprese italiane: è questo l’obiettivo dello “Iraq Trade and Investment Forum”, organizzato da Unido in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, in programma il 23 maggio alla Farnesina, a cui partecipano i rappresentanti istituzioni e delle imprese dei due Paesi e che prevede 400 incontri d’affari tra imprese.


L’Italia punta a costituire joint-venture, ha spiegato il Sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, aprendo i lavori, sottolineando che ”l’Iraq ha grandi risorse e gente in gamba” e l’Italia, ”nonostante la situazione finanziaria non facile, ha la forza, l’energia e la capacità enormi nelle sue imprese ed ha voglia di ripartire”.


Ponte tra Asia ed Europa


L’Iraq offre grandi possibilità per i partner stranieri, ha raccontato il viceministro dell’Industria Mohamad Mohammad: posizione geografica di ponte tra Asia ed Europa, ricchezza di risorse naturali (minerali, gas e ovviamente il petrolio, di cui l’Iraq è il quarto produttore mondiale), una manodopera qualificata e la ‘fame’ di infrastrutture. Sul fronte energetico, ha aggiunto, l’obiettivo è di aumentare la produzione di greggio dai due ai dodici milioni di barili al giorno, mentre per quanto riguarda le pmi ”abbiamo un piano molto ambizioso”.


La ”porta dell’Iraq” si chiama Kurdistan, ha quindi spiegato ministro dell’Industria del governo regionale curdo Sinan Chalabi, puntualizzando che la sua è una delle regioni più sicure del medio oriente, offre anche terreni agricoli fertili, acqua, un settore edilizio in forte espansione e possibilità nel settore educativo (già presenti venti università).


Italia: primo partner europeo per l’Iraq


L’Italia è il primo partner europeo nell’interscambio con l’Iraq, ha ricordato il direttore generale per la promozione del Sistema Paese Maurizio Melani, rilevando un export in costante crescita e che le grandi opere in Iraq sono “motori importanti di sviluppo sia per la produzione locale che per le imprese italiane”. Quindi, ha ricordato come l’Italia attraverso le sue imprese abbia già realizzato tra le altre cose un piano di sviluppo per trasporti e infrastrutture, una diga a Mossul, mentre è in via di elaborazione una proposta italiana per una raffineria a Kerbala.