Italia e Brasile possono contare sulla complementarietà dei sistemi economici e sulle comuni radici storico-culturali. Lo ha sottolineato il Sottosegretario Marta Dassù al forum economico italo-brasiliano a San Paolo che ha aperto la missione di sistema italiana Governo-Regioni-Sistema Camerale, in cui erano presenti oltre 600 operatori commerciali e rappresentanti istituzionali italiani e brasiliani.
Italia terza economia dell’area Euro
Il Sottosegretario ha colto l’occasione per illustrare l’approccio alla crisi europea del debito sovrano adottato dal Governo, che si prefigge di promuovere una governance più efficace che coniughi disciplina di bilancio e crescita economica. Il Sottosegretario ha invitato tutti a “guardare bene in profondità” il nostro Paese, che rimane la terza economia dell’area Euro ed è un grande Paese industrializzato in possesso di fondamentali solidi, quali l’elevato risparmio privato, un capitale umano altamente specializzato, una forte presenza di innovazione tecnologica nelle PMI e sistemi territoriali integrati in un’ottica di distretto industriale allargato alle realtà accademico-scientifiche e alla società civile. L’Italia – ha proseguito – rappresenta per la controparte brasiliana una grande opportunità, in quanto ha riconquistato un ruolo chiave nel consesso europeo e funge da hub sia verso la Turchia, la Federazione Russa e la regione caucasica, sia verso il mondo arabo.
D’altro canto, in una visione strategica globale, che coinvolge l’intero Occidente, il Brasile, dotato di un sistema politico democratico e stabile, potrà offrire l’occasione, secondo il Sottosegretario Dassu’, per ampliare la relazione euro-atlantica attraverso un asse verticale che unisca il nord e il sud dell’Atlantico.
Firmati sei memorandum of understanding e intese tecniche in settori cruciali
Al forum sono stati firmati sei memorandum of understanding e intese tecniche in settori cruciali per l’ulteriore approfondimento della presenza italiana in Brasile come la nautica, il settore portuale e i distretti industriali delle pmi. Durante i lavori i relatori hanno posto in risalto gli ottimi fondamentali del sistema economico brasiliano: una crescita stimata del PIL per il 2012 del +3,2 %, la lieve incidenza del debito pubblico sul PIL, che e’ passata dal 60,4% nel 2002 al 37,2 % nell’aprile 2012, le riserve internazionali che, con oltre 364 miliardi di dollari, consentono a questo Paese di essere al sesto posto nel ranking mondiale, la forte attrazione di investimenti esteri diretti che, con circa 66,7 miliardi di dollari, ha posizionato il Brasile al quinto posto nella classifica internazionale, un abbassamento tendenziale dei tassi di interesse reali, che, sebbene rimangano ancora elevati, hanno visto il proprio valore passare dal 16 per cento del 2003 al 3,4 del 2012. Inoltre, il Forum ha presentato agli operatori e alla rappresentanza istituzionali presenti una rassegna del contributo che il sistema economico italiano offre allo sviluppo di questo Paese.
La versione aggiornata dell’ebook “Modello di sviluppo industriale del sistema Italia in Brasile”, realizzata grazie anche al sostegno della DGSP proprio per il lavoro di pre-matching realizzato con il MISE e l’Ufficio di San Paolo dell’Agenzia-Ice, ha reso disponibili alcuni dati significativi: la presenza imprenditoriale italiana in Brasile si sostanzia di oltre 710 filiali e stabilimenti produttivi di aziende italiane, che occupano oltre 130 mila lavoratori diretti e nell’indotto oltre 400 mila. Si tratta di un contributo che lo stesso Ministro Carvalho ha definito più volte straordinario.
La missione, in programma fino al 25 maggio, prevede tappe a San Jose’ dos Campos, Santos, Curitiba e Belo Horizonte, con focus specifici su aerospazio, logistica-nautica, “Oil and Gas”, agroindustria e automotive. Le aziende italiane sono impegnate in 1500 btb con aziende brasiliane che presentano potenziali interessanti per progetti di cooperazione economica e commerciale.