Lo scorso 15 giugno presso l’Auditorium della Fundacio’ RBA di Barcellona è stato presentato il sito web del Foro Romano relativo al progetto realizzato dalla Società Indissoluble di Barcellona, un lavoro che rappresenta una completa guida multimediale della celeberrima area archeologica.
Il progetto è stato presentato dalla dott.ssa Patrizia Fortini, responsabile dell’Area archeologica per la Soprintendenza Speciale del Foro Romano e responsabile scientifica degli scavi archeologici, che ha spiegato l’importanza e la necessità di portare fuori dalle frontiere italiane tutto quello che è legato all’antica Roma.
La pagina web del Foro presenta tutte le informazioni relative al sito archeologico con fotografie in alta risoluzione che permettono di vedere nel dettaglio lo stato di conservazione di ogni pezzo presente all’interno del Foro Romano. Cliccando su ciascuna immagine, l’utente potrà accedere direttamente alle schede che illustrano in maniera dettagliata quello che concerne l’elemento selezionato.
Gli affreschi della Chiesa di San Pietro e Paolo nel Carcer Tullianum-Mamertina
Di sicuro uno degli aspetti più interessanti illustrati durante la presentazione è stata l’analisi degli affreschi scoperti negli ambienti della Chiesa di San Pietro e Paolo nel Carcer Tullianum-Mamertina, erroneamente datati, secondo fonti archivistiche intorno al 500, risalenti in realtà a partire dal XI sec. fino al XV sec. L’importante lavoro scientifico svolto dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Culturali di Roma ha portato alla ricostruzione degli affreschi attraverso un restauro virtuale e alla scoperta di una valenza sacrale del Carcer aprendo una nuova lettura della storia.
Si tratta di una vera passeggiata all’interno del Foro Romano, infatti il programma permette di poter virtualmente visitare il sito archeologico con una prospettiva realistica grazie a dei semplici movimenti del mouse.
Il sito ufficiale del Foro è stato patrocinato da National Geografic Espaa e ha potuto contare sul patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Barcellona e sull’appoggio dell’Istituto Italiano di Cultura.