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PECHINO: tre capolavori dell’arte italiana al Museo Nazionale

Nel centenario della nascita del Museo Nazionale di Pechino, lo scorso 6 luglio, è stata inaugurata la mostra “Rinascimento a Firenze. Capolavori e protagonisti”.


67 opere da istituzioni nazionali e civiche fiorentine, gallerie e collezioni d’arte


La mostra si divide in tre parti: “Dagli esordi alla morte di Lorenzo il Magnifico (1492)”, “Il Rinascimento maturo e i grandi protagonisti”, “I capolavori”. Le sessantasette opere provengono tutte da istituzioni nazionali e civiche fiorentine, così come da gallerie e collezioni d’arte: tra i vari si ricordano la “Galleria degli Uffizi”, la “Galleria Palatina” di Palazzo Pitti, la “Galleria dell’Accademia delle Belle Arti”, il “Museo Nazionale del Bargello” e il “Museo Stefano Bardini”. Tra i capolavori si possono ammirare dipinti a tempera, ad olio, affreschi, sculture, scritti ed opere d’artigianato, che raccontano il Rinascimento fiorentino, la città e la vita in essa.


Il pubblico può ammirare non solo i tre grandi capolavori originali di Leonardo Da Vinci, “La scapigliata”, di Raffaello, “Autoritratto” e di Michelangelo, il “David-Apollo”, ma anche la “Adorazione dei Magi” di Botticelli, la “Annunciazione” di Filippo Lippi, il “Ritratto di fanciulla” di Andrea della Robbia e la “Fiorenza” di Giambologna.


Tesori dell’arte rinascimentale italiana


A detta del Museo, la mostra fa sì che i cinesi godano dei tesori dell’arte rinascimentale italiana a casa loro, ammirando l’integrità dell’opera originale e leggendo la storia del Rinascimento fiorentino. L’approfondimento delle relazioni bilaterali di amicizia influenzerà positivamente l’interesse crescente nutrito dai due popoli l’uno verso l’altro, nonché la reciproca conoscenza e l’amicizia che li unisce.


Durante il periodo di svolgimento della mostra, le parti che si sono occupate dell’organizzazione dell’evento offriranno un corso di letture storiche, ricreeranno l’atmosfera della vita in Italia, permetteranno di conoscere la nostra “buona tavola”, per far sì che il grande pubblico apprezzi la realtà storica italiana del periodo e che comprenda, da diverse angolazioni, le bellezze della vita e della cultura italiane.