“Le parti devono impegnarsi in negoziati diretti e sostanziali, senza pre-condizioni, al fine di raggiungere una soluzione duratura al conflitto israelo-palestinese”. Queste le conclusioni del Consiglio Affari Esteri Ue riunitosi a Bruxelles per quanto concerne il processo di pace in Medio Oriente.
“Sforzo di pace rinnovato, strutturato e sostanziale nel 2013”
Tutte le parti – si sottolinea – devono evitare atti che ostacolino una soluzione a due Stati e l’Unione europea sottolinea l’urgenza di uno “sforzo di pace rinnovato, strutturato e sostanziale nel 2013” e, a questo fine, è pronta a lavorare con gli Stati Uniti e gli altri partner internazionali, nell’ambito del Quartetto. Non ci sarà pace duratura finché le aspirazioni dei palestinesi per la “statualità e sovranità” e quelle degli israeliani “per la sicurezza” non saranno soddisfatte attraverso un negoziato di pace globale basato sulla soluzione dei due Stati.
L’Unione europea “si oppone fermamente” ai piani israeliani di espansione degli insediamenti in Cisgiordania, perché “pregiudicherebbero” le prospettive di pace. Allo stesso tempo, si chiede a Israele di “evitare qualsiasi passo che comprometta la situazione finanziaria dell’Autorità palestinese”.
Utilizzare in modo costruttivo nuovo status
Quanto al nuovo status della Palestina di Stato osservatore presso l’Onu, l’Ue “invita i dirigenti palestinesi a utilizzare in modo costruttivo questo nuovo status e a non prendere iniziative che approfondiscano la mancanza di fiducia” verso la pace con Israele. Quindi, “ribadisce il suo appello per la riconciliazione palestinese dietro la forte guida del presidente Mahmoud Abbas”.
L’Unione europea “ribadisce il suo impegno fondamentale per la sicurezza di Israele” e assicura che “non smetterà mai di opporsi a coloro che abbracciano e promuovono la violenza per raggiungere obiettivi politici. L’UE ritiene inaccettabili le dichiarazioni incendiarie da parte dei leader di Hamas che negano il diritto di Israele ad esistere”.