L’esito della transizione in Egitto è fondamentale non solo per la stabilità del Paese, ma anche di tutto il mondo arabo. Si finirà per determinare il successo o il fallimento dell’Islam politico. Gli aspetti economici e politici della transizione politica egiziana e della sua dimensione regionale sono stati al centro della prima riunione del media forum italo-egiziano, organizzato dall’Ambasciata italiana al Cairo. Un gruppo di giornalisti italiani ed egiziani ha affrontato questi temi in un dibattito articolato su tre sessioni:
Economia egiziana e la transizione politica
La prima sessione è stata dedicata alla complessità della transizione economica e politica in Egitto, due anni e mezzo dopo la rivoluzione e un anno dopo l’elezione del presidente Morsi. In particolare, lo stato dell’economia egiziana, le prospettive di accordo con l’FMI e il suo impatto socio-economico; gli aspetti politici e istituzionali di transizione, i rapporti tra i Fratelli Musulmani, i partiti islamisti e l’opposizione laica, la prossima legislatura in vista delle elezioni (probabilmente a ottobre), il ruolo dei mezzi di comunicazione, i possibili scenari per la transizione egiziana.
Egitto e i suoi vicini. Sviluppi regionali
L’impatto della transizione egiziana nella regione e, viceversa, l’impatto della regione sulla transizione egiziana è stato il tema della seconda sessione. La questione palestinese, i tentativi americani di rilanciare il processo di pace, il ruolo di Hamas e della stabilità dell’Egitto; i rapporti tra Egitto con gli Stati del Golfo e con l’Iran, anche in funzione della soluzione della crisi siriana; l’Egitto e le sue relazioni con gli altri paesi della Primavera araba (a partire dalla Libia).
Egitto e la primavera araba. La risposta dell’Europa
Nella terza sessione si è discusso di Egitto e primavera araba, e della risposta dell’Europa, che manca ancora di un efficace approccio per la regione. E poi ancora di quali opportunità per il futuro dei rapporti tra Egitto e Italia.