La ricerca deve essere al centro dell’azione di rilancio dell’economia, perché è “componente imprescindibile per il dinamismo delle imprese”. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Emma Bonino aprendo alla Farnesina la riunione degli addetti scientifici che operano nelle sedi diplomatiche italiane.
“Diplomazia e scienza sono alleate naturali”, perché non c’è sfida globale – sicurezza alimentare ed energetica, lotta al cambiamento climatico e pandemie, che non debbano essere affrontate insieme, ha aggiunto. Eppure in Italia gli scienziati sono rimasti “ai margini dei processi decisionali di politica estera”, quindi “è necessario un cambio di passo”. La Farnesina lavora per “favorire il terreno di incontro” tra scienziati e imprenditori, perché in un paese senza materia prime “bisogna valorizzare il talento”. In questo senso, bisogna “superare la paura dei cervelli in fuga e aiutare piuttosto i nostri talenti all’estero a fare esperienza e poi a tornare in Italia”.
Firmato protocollo d’intesa e convenzione operativa MAE – CNR
E per rafforzare l’apporto scientifico alla crescita all’internazionalizzazione del paese il Segretario Generale della Farnesina Michele Valensise ed il Presidente del Cnr Luigi Nicolais hanno sottoscritto stamane un protocollo d’intesa e una convezione operativa.
Il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza intervenendoalla riunione odierna alla Farnesina,haassicurato che è obiettivo del Governo di “sfruttare al meglio il prossimo ciclo di finanziamenti europei per la ricerca”. Nell’ultimo ciclo appena conclusosi l’Italia ha ottenuto una quota non superiore al 9% dei fondi disponibili, a fronte del 14% del contributo versato, perdendo 2,5 miliardi, ha ricordato il ministro, avvertendo che “il sistema non può più permettersi” ulteriori perdite.
Cluster tecnologici nazionali fondati su progettualità pubblico-privata
Per affrontare al meglio questa sfida si lavora, tra le altre cose, a cluster tecnologici nazionali fondati su un’idea di progettualità pubblico-privata, ha spiegato il ministro, aggiungendo che la creazione di “partenariati internazionali solidi è il fondamentale punto di partenza per competere nei processi valutativi che portano all’assegnazione delle risorse europee”.