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Documenti Diplomatici italiani, 2 nuovi volumi – Bonino, il passato per “collocare al meglio noi e l’Europa nel presente”

Da Sidney Sonnino a Carlo Sforza, dagli anni della crisi di Tangeri a quelli immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale: sono stati presentati oggi alla Farnesina due nuovi volumi dei Documenti Diplomatici Italiani e il nuovo numero della rivista “Storia & Diplomazia. Rassegna dell’Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri”. Il convegno, dal titolo “La Documentazione Storico-Diplomatica: fra continuità e rinnovamento” e durante il quale sono intervenuti anche la Ministro degli Esteri Emma Bonino e il Segretario Generale Michele Valensise, è stata un’occasione per fare il punto sull’attività dell’Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storico-Diplomatica del Mae e ha visto, tra gli altri, la partecipazione del Capo dell’Archivio Storico Diplomatico del Mae, Stefania Ruggeri, del Presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Maurizio Prato.



Bonino, lavoro Archivio Farnesina mostra passione funzionari MAE


Le due nuove raccolte hanno infatti visto la luce grazie anche al contributo dei curatori scientifici (in questo caso docenti universitari) che usualmente si occupano della pubblicazione dei documenti diplomatici della Farnesina. Le due raccolte presentate oggi sono il volume IX della serie III (29 maggio 1905 – 28 maggio 1906) e il volume V della serie XI (1 novembre 1950-25 luglio 1951). Due nuove pubblicazioni che racchiudono solo una piccola parte dei 20 chilometri lineari del patrimonio documentario dell’Archivio Storico della Farnesina e che contribuiscono ad avere una rilettura del passato “utile a collocare meglio noi stessi e l’Europa” nel presente, ha spiegato la Ministro Bonino.


Quello dell’Archivio Storico Diplomatico è un lavoro che dimostra “la passione conservata dai funzionari del ministero. Non bastano professionalità e risorse finanziarie su cui facciamo finta di non lamentarci troppo”, ha sottolineato ancora Emma Bonino soffermandosi sugli effetti che la crisi economica ha avuto sul bilancio della Farnesina e rimarcando: “occorre fare di necessità virtù e arrivare attrezzati a un periodo di maggiore fluidità nelle risorse umane e finanziarie che spero che avremo, per l’Italia e per il nostro lavoro”.


Attività settore storico, stimolo e orgoglio


“L’attività che svolgiamo nel settore storico è motivo di stimolo e orgoglio per noi”, ha ribadito a sua volta il Segretario Generale della Farnesina, Michele Valensise, indicando le evoluzioni dell’attività dell’Archivio: la prossima apertura di un nuovo spazio, una migliore offerta del servizio al pubblico grazie anche alle attività di informatizzazione e nuovi e più intensi rapporti con altri organismi di ricerca, a partire da quelli già messi in campo con l’Archivio Segreto Vaticano. A testimonianza di un dinamismo che dimostra, appunto, la continuità e il rinnovamento, delle attività archivistiche della Farnesina. Senza tralasciare il prezioso sguardo sul passato che queste offrono. Il Vol. IX della serie III, ad esempio, traccia, attraverso i dispacci diplomatici, un quadro esauriente della politica estera dei Ministri Fortis e Sonnino, i rapporti italo-austriaci dei primi anni del Novecento, la conferenza di Algeciras sulla crisi di Tangeri fra Germania e Francia. Nel secondo volume presentato, sono invece gli anni del sesto governo De Gasperi ad essere protagonisti, con in primo piano i negoziati relativi al Piano Pleven per l’esercito europeo e quelli per la soluzione del Territorio Libero di Trieste, che si sarebbero conclusi solo nell’ottobre del 1954.


Alla Farnesina anche Mostra “Lo sguardo italiano sulla Cina”



A margine della conferenza, inoltre, la Farnesina ha ospitato la mostra “Lo sguardo italiano sulla Cina – Ottocento anni di racconti, testimonianze e studi italiani sul mondo e sulla società cinesi”,  composta con il materiale bibliotecario e archivistico del Mae. Pregiati volumi tardo-medievali, foto in bianco e nero e dispacci diplomatici caratterizzano la mostra, arricchita da alcune curiosità. Come quella relativa al computo della comunità italiana in Cina all’alba del 1960: solo 11 unità di cui 10 civili e 1 religioso.


Dall’Unità d’Italia al 1958


La raccolta de “I documenti Diplomatici Italiani” prende l’avvio dall’Unita’ d’Italia fino ad un termine finale originariamente fissato al 1943 ed attualmente prolungato al 1958. Alle nove serie previste inizialmente sono state aggiunte le serie X(1943-1948), XI(1948-1953) e XII (1953-1958). Le pubblicazioni procedono parallelamente per le varie serie ed attualmente risultano completate le serie 1(1861-1870), II /1870-1896), V (1914-1918), VII /1922-1935), VIII( 935-1939), IX (1939-1943) e X (1943-1948).


Nell’ordinamento di ciascun volume si segue rigorosamente il criterio cronologico, secondo le date di partenza dei documenti, che vengono pubblicati direttamente dagli originali e senza tagli di alcun genere. La copiosa documentazione presa in esame consiste principalmente di telegrammi in partenza ed arrivo, di dispacci del Ministro ai rappresentanti all’estero e di rapporti di questi ultimi e, in proporzioni assai minori, di appunti su colloqui, di memoriali, di note e comunicazioni di rappresentanti esteri. E all’Archivio Storico Diplomatico si aggiunge il ricchissimo patrimonio della Biblioteca della Farnesina, nel quale spicca la prima edizione dell’opera “Dei delitti e delle pene”, di Cesare Beccaria.