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Diplomazia Economica/Sole 24 Ore – Algeria: Italia terzo fornitore dopo Cina e Francia

Le Dogane algerine hanno pubblicato i dati dell’interscambio commerciale con l’estero relativi ai primi nove mesi del 2013. Il primo fornitore dell’Algeria risulta essere la Cina con 4,95 miliardi USD, pari all’11,98% del totale delle importazioni algerine. Passa in seconda posizione la Francia, storicamente il principale fornitore algerino, con 4,70 miliardi di dollari pari all’11,37% del totale. Al terzo posto si colloca l’Italia, con 3,95 miliardi 9,57%), che mantiene uno stretto margine sulla Spagna con 3,93 miliardi (9,52%), recuperando la terza posizione che era stata perduta nel corso del primo semestre. Seguono al quinto posto la Germania, con 2,13 miliardi (5,17%), al sesto gli Stati Uniti con 1,81 miliardi (4,3%) e di seguito la Turchia con 1,61 miliardi (3,9%). L’Unione europea resta il principale partner commerciale con il 52% delle importazioni algerine, per un valore di 21,50 miliardi e il 65,7 % delle esportazioni. Sono europei anche i migliori clienti dell’Algeria (prevalentemente gas naturale e petrolio): in testa la Spagna, 7,47 miliardi, pari al 15% delle esportazioni totali, seguita dall’Italia con 6,94 miliardi (14%). Il nostro Paese ha ridotto del -23,5% le importazioni dall’Algeria, rispetto allo stesso periodo del 2012, confermando il trend discendente soprattutto nel gas. Nei primi nove mesi di quest’anno le importazioni algerine sono ammontate a 41,33 miliardi di dollari a fronte di esportazioni, soprattutto di petrolio e gas, pari a 49,5 miliardi, con un avanzo nella bilancia commerciale di 8,17 miliardi.


(infoMercatiEsteri)


Cina: Governo promuove sviluppo Ningxia


Il Governo cinese, nel contesto della politica cosiddetta del ‘Go West’ ha iniziato a promuovere anche la regione autonoma del Ningxia, dove risiede una forte minoranza etnica (gli Hui) di religione musulmana. Gli investimenti di maggiore rilievo riguardano l’estrazione carbonifera e le attività downstream (produzione di energia, carbochimica ecc) dove opera il gruppo Shenhua Ningxia Coal Industry Group controllato al 51% da Shenhua e per il 49% restante dal Governo regionale. Obiettivo del gruppo è di raggiungere entro il 2020 una produzione annua di 110 milioni di tonnellate di carbone, 20 mila megawatt di energia elettrica e 2 milioni di tonnellate di dimetiletere con investimenti valutati in oltre 205 miliardi di reminbi. Altra presenza significativa è un complesso petrolchimico che fa capo al gruppo Baota. Un impatto positivo sulla regione dovrebbe derivare anche dallo sviluppo della zona di libero scambio di Yinchuan, avviata nel settembre 2012, non lontano dal confine con la Mongolia. Altri settori di potenziale interesse sono la lavorazione del cashmere e la produzione di apparecchiature medicali ed elettrodomestici. La Regione va profilandosi anche come polo aeronautico con basi per addestramento di piloti civili, trasformazione di aerei di linea in cargo e riutilizzo di parti di aerei dimessi.


(infoMercatiEsteri)


Ferrero: cresceremo in Asia e Stati Uniti


Ferrero intende raddoppiare le sue dimensioni nei prossimi 10 anni consolidando le sue posizioni in Europa ed espandendosi in Asia e Stati Uniti, facendo concorrenza a giganti del settore come Mars e Hershey. Così Giovanni Ferrero al Wall Street Journal. “Ogni giorno siamo sempre più fiduciosi di raggiungere quel traguardo – ha detto Ferrero al quotidiano americano – e una volta raggiunto quell’obiettivo non ci saranno più problemi relativi alla nostra dimensione rispetto ai nostri concorrenti”. Il gruppo per quest’anno stima di raggiungere un fatturato di 8 miliardi di euro. Ferrero ribadisce il no a alla vendita del gruppo o a ipotesi di quotazione in Borsa. “Siamo nati come una family business e intendiamo rimanere tali. Non siamo interessati a massimizzare i ricavi nel breve termine, come tutti gli altri. Se fossimo quotati, saremmo sotto pressione per produrre dividendi e utili”. Ferrero è consapevole delle difficoltà in un ulteriore espansione negli Usa. “Quello americano è un mercato potenzialamente ricco, ma anche difficile da penetrare.”


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Cile: Enel Green Power: si aggiudica contratti di fornitura


Enel Green Power, nell’ambito di una gara pubblica in Cile, si è aggiudicata il diritto di concludere contratti pluriennali di fornitura di energia per un massimo di 4.159 GWh per l’intera durata dei contratti, con un pool di società di distribuzione operanti sul mercato regolato cileno. La fornitura, ad un prezzo di 128 dollari statunitensi al MWh, avrà inizio nel corso del mese prossimo e scadenza nel 2024 e sarà assicurata da un impianto già in esercizio e successivamente da tre nuovi impianti – due solari fotovoltaici e un eolico – che avranno una capacità installata complessiva di 161 MW. I nuovi impianti saranno costruiti ed entreranno in esercizio entro il primo semestre 2015. La realizzazione dei tre impianti richiede un investimento complessivo di 320 milioni di dollari statunitensi, finanziato con risorse proprie del gruppo.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Olanda: Standard & Poor’s taglia rating ad ‘AA+’ (Il Sole 24 Ore Radiocor)


L’Olanda perde la tripla A da parte di Standard and Poor’s. L’agenzia di valutazione finanziaria ha infatti tagliato il rating di lungo termine sul paese ad ‘AA+’ con la motivazione delle deboli prospettive di crescita per il paese dei tulipani. Il nuovo giudizio dell’agenzia ha una prospettiva stabile. Il rating a breve è stato invece confermato ad ‘A-1+’. Con il taglio dell’Olanda restano dieci i paesi nel mondo ad avere l’agognata ‘tripla à da parte delle tre grandi agenzie di valutazione internazionali. Sette di questi (Svezia, Norvegia, Danimarca, Svizzera, Australia, Canada e Singapore) hanno anche la tranquillità della prospettiva stabile sulla valutazione mentre la Germania, la Finlandia e il Lussemburgo sono sotto la spada di Damocle dell’outlook negativo da parte di almeno una delle tre agenzie.


Fincantieri: costruirà nave oceanografica per Norvegia


Fincantieri costruirà una nave oceanografica per la Norvegia. Oggi, alla presenza del ministro norvegese della Pesca e degli affari costieri, Elisabeth Aspaker, Fincantieri e l’Institute of marine research, l’ente di ricerca oceanografico e ittico del Governo norvegese, hanno firmato a Oslo un contratto per la costruzione di una nave rompighiaccio oceanografica destinata a operare nelle acque polari. La nave si chiamerà ‘Kronprins Haakon’, in onore dell’erede al trono di Norvegia e sarà costruita in Italia nel cantiere integrato di Riva Trigoso-Muggiano, prima di concludere l’allestimento e le prove in mare in Norvegia negli stabilimenti di VARD, società del gruppo Fincantieri. La nuova unità, il cui design è stato curato da Rolls Royce Marine, sarà pienamente operativa a partire dall’inizio del 2017. Il progetto, promosso dal governo norvegese, ha un valore complessivo di circa 175 milioni di euro.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)