L’Italia torna a presiedere la Conferenza del Disarmo a Ginevra, dopo un intervallo durato quasi undici anni. Il Rappresentante Permanente d’Italia presso la Conferenza, l’Ambasciatore Vinicio Mati, ha assunto martedì 18 febbraio la Presidenza dell’assise ginevrina, che costituisce il primo e più importante foro multilaterale a disposizione della Comunità internazionale per i negoziati in materia di Disarmo.
65 Stati membri
Istituita nel 1979 a seguito di una Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU, la Conferenza di Ginevra ha raccolto storicamente l’eredita dei primi Comitati dell’ONU sul Disarmo istituiti a partire dal 1952 (tra cui il Comitato dei Diciotto creato nel 1962 nonché della Conferenza del Comitato sul Disarmo creata nel 1969) di cui l’Italia ha sempre fatto parte. La Conferenza è oggi composta da 65 Stati membri, tra cui i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza detentori dell’arma nucleare e i principali paesi protagonisti delle problematiche legate al controllo degli armamenti ed alla non proliferazione, nonché 25 Paesi osservatori. Tra i principali risultati conseguiti dalla Conferenza di Ginevra, nelle sue varie configurazioni, si possono ricordare il Trattato di Non Proliferazione, la Convenzione sul bando delle armi biologiche, la Convenzione per la proibizione delle armi chimiche e il Trattato per il Bando totale della sperimentazione nucleare.
Obiettivo Italia: rivitalizzare ruolo Conferenza
L’obiettivo della Presidenza italiana è quello di rivitalizzare il ruolo della Conferenza, in linea con gli auspici formulati dal Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon nel discorso di apertura della Sessione 2014, dopo le difficoltà incontrate nel corso degli ultimi anni, riportando al tavolo delle trattative gli Stati membri attraverso l’approvazione di un Programma di lavoro che includa i principali temi in agenda della Conferenza.
Tra questi figurano, in particolare: disarmo nucleare, un trattato sul bando della produzione di materiale fissile per scopi bellici; la prevenzione della corsa agli armamenti nello spazio extratmosferico; l’adozione di efficaci misure internazionali tese a salvaguardare gli Stati privi di armi nucleari dalla minaccia nucleare.
A questo proposito il neo presidente italiano della Conferenza, l’Ambasciatore Vinicio Mati, proporrà, come prime misure da adottare, il rinnovo del mandato del Gruppo di lavoro informale incaricato di elaborare un progetto di Programma di Lavoro per gli anni a venire ed un calendario di attività per il 2014 attraverso la creazione di un dialogo strutturato tra i Paesi membri, volto a costituire un quadro di riferimento concreto per l’avvio dei futuri negoziati.