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Il Progetto – Musica e teatro, la magia dei Festival umbri incanta la Cina

La collaborazione in campo culturale tra Italia e Cina muove importanti passi in Umbria. Dopo l’esperienza di Umbria Jazz, che ha portato artisti italiani a esibirsi in importanti città cinesi, in cantiere un altro progetto di promozione culturale: far conoscere in Cina gli eventi culturali umbri, a un pubblico composto per il 90% da giovani e particolarmente interessato alle opere innovative e di qualità. Con l’obiettivo di far partire una collaborazione fra i festival umbri e quelli cinesi, il regista Meng Jinghui, accompagnato dalla direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Pechino Stefania Stafutti, è in questi giorni in Umbria. Jinghui – una delle voci più rappresentative del teatro sperimentale d’avanguardia cinese – ha incontrato il regista e direttore artistico del Festival dei Due Mondi di Spoleto, Giorgio Ferrara, i rappresentanti del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, del Teatro Stabile dell’Umbria e Stefano Lazzari della Fondazione Umbria Jazz.

“In Cina – ha sottolineato la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, fautrice di questi incontri e persona ‘chiave’ nell’organizzazione del debutto in Cina di Umbria Jazz – l’Umbria è conosciuta per le sue bellezze artistiche, ma meno per i suoi festival e gli eventi culturali. Ci sono enormi possibilità di crescita sia per il teatro che per gli altri eventi culturali visto l’interesse del pubblico cinese: per questo dopo il grande successo di Umbria Jazz in Cina abbiamo favorito gli incontri fra le realtà culturali cinesi e umbre con l’idea di rafforzare sinergie, per occasioni di scambio, coproduzioni”.

Le potenzialità della collaborazione sono notevoli: “Oltre allo scambio di produzioni – ha specificato il regista Jinghui – pensiamo anche a laboratori congiunti con giovani autori, attori e registi e all’ipotesi di coproduzioni, puntando su opere nuove e di valore come richiede il pubblico giovanile, a una piattaforma di scambio sul piano teorico sulla critica teatrale”. Un lavoro a lungo termine, “che vorremmo definire con un documento congiunto per un progetto più complessivo e, appunto, di più lunga durata” ha concluso il regista.

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