Cooperazione politica, economica e culturale bilaterale, ma anche temi regionali al centro della visita. Inaugurazione di un nuovo padiglione del Museo Nazionale di Beirut, finanziato dalla Cooperazione Italiana.
Crisi in Siria, lotta a Daesh, rapporti bilaterali, cooperazione in ambito migratorio, archeologico e culturale. Sono questi i principali temi in agenda della visita del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni oggi in Libano.
A Beirut il titolare della Farnesina incontra il premier Tammam Salam, il Presidente del Parlamento Nabih Berri ed il capo della diplomazia libanese Gebran Bassil.
La missione del ministro Gentiloni rientra nel quadro dell’apporto italiano agli sforzi internazionali per la pace e la stabilità in Medio Oriente, e delle eccellenti relazioni tra Italia e Libano, come testimoniano le numerose visite bilaterali, tra cui quelle del Premier Matteo Renzi (il 22 dicembre scorso) e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (lo scorso 13 maggio).
L’Italia è d’altra parte il primo partner commerciale europeo del ‘Paese dei cedri’, e il secondo in valore assoluto.
Gentiloni ha intenzione di riaffermare il sostegno dell’Italia alla stabilità del Libano, tanto nel quadro di UNIFIL che attraverso la missione bilaterale di addestramento (MILBIL).
La visita ha inoltre un’importante dimensione culturale, poiché coincide con l’apertura di un nuovo padiglione del Museo Nazionale di Beirut, dedicato all’arte funeraria libanese, finanziato dalla Cooperazione Italiana. Un evento che permetterà di valorizzare con il Premier Salam e con il Ministro della Cultura Areiji i numerosi progetti di cooperazione in questo ambito finanziati dal nostro Paese.