La Giornata internazionale sulla tolleranza zero verso le mutilazioni genitali femminili rappresenta un’importante occasione di riflessione sulla lotta per l’eradicazione di tali pratiche e sul più ampio tema della lotta ad ogni forma di violenza e di discriminazione nei confronti delle donne, alla quale l’Italia attribuisce la massima priorità”. Lo ha dichiarato il ministro Alfano in occasione dell’importante ricorrenza di oggi.
“Le mutilazioni genitali femminili sono una pratica lesiva dei diritti delle donne e della loro salute che comporta danni gravissimi e irreparabili sullo sviluppo fisico e psicologico di chi le subisce. Incidono molto negativamente sulle possibilità di empowerment femminile e quindi più in generale sullo sviluppo sostenibile di una società”, ha aggiunto il capo della Farnesina.
L’Italia è fortemente impegnata nella campagna internazionale per l’eradicazione di tali pratiche, anche tramite iniziative di sensibilizzazione e progetti sul campo finanziati della Cooperazione Italiana. Il nostro Paese è da sempre in prima fila all’Assemblea Generale e al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite nel promuovere le risoluzioni per l’eradicazione delle mutilazioni genitali femminili. La Legge n. 7/2006 sulla prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile è considerata a livello internazionale un esempio di buona prassi nella lotta a questo tipo di pratiche. L’Italia è anche uno dei maggiori donatori internazionali impegnati in questo campo.
“È fondamentale continuare a lavorare con determinazione, adottando un approccio onnicomprensivo e multidisciplinare che includa tutti gli attori coinvolti, incluse le organizzazioni internazionali e regionali e quelle non governative, e che tenga conto del legame tra mutilazioni genitali femminili, violenza sulle donne e disuguaglianza di genere. Occorrono politiche integrate che favoriscano l’attuazione degli impegni internazionali, con un metodo inclusivo volto a perseguire un cambiamento non solo a livello di norme e di politiche, ma anche e soprattutto a livello culturale e di sensibilizzazione del tessuto sociale”, ha concluso il ministro Alfano.