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L’Italia consolida il primato di siti nella Lista Unesco del Patrimonio mondiale con l’iscrizione di “Ivrea, città industriale del XX secolo”, e il rinvio al 2019 delle “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”

La delegazione italiana al Comitato del Patrimonio Mondiale, guidata dal Sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi, rientra da Manama, dove sono riuniti gli Stati membri Unesco, con l’iscrizione di Ivrea ed è riuscita a ribaltare il giudizio negativo espresso dall’organo tecnico di valutazione in un rinvio al prossimo anno dell’esame della candidatura delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

Tale azione è stata resa possibile grazie all’impegno della rete diplomatica e a seguito di una serie di incontri bilaterali svolti a Manama con i principali membri del Comitato, che hanno consentito di illustrare nel dettaglio le caratteristiche di unicità del paesaggio presentato. Un’azione che ha portato la maggioranza assoluta dei membri a sostenere l’iscrizione già quest’anno della candidatura italiana, sfiorando il quorum di due terzi richiesto per tale decisione.

Con il risultato di oggi, l’Italia porta a 54 i siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale e consolida il primato del nostro Paese nel ruolo guida di salvaguardia del patrimonio culturale dell’umanità.

“L’Italia esce da Manama con un’immagine rafforzata e rimane un punto di riferimento imprescindibile in ambito Unesco e un esempio di coerenza per tutti i Paesi che intendono valorizzare il patrimonio culturale dei propri territori e delle proprie comunità” – afferma il Sottosegretario Picchi – “Abbiamo fatto sentire la nostra voce, riuscendo ad ottenere il riesame della candidatura delle Colline del Prosecco, rifiutando un esito di bocciatura che pareva scontato” – ha aggiunto Picchi – “Abbiamo convinto i membri del Comitato a riconsiderare le raccomandazioni dell’organo tecnico dell’Organizzazione e a riconoscere l’unicità culturale e sociale delle Colline.

“Con il successo dell’iscrizione di Ivrea” – ha concluso il Sottosegretario Picchi – “l’Italia include per la prima volta nel patrimonio dell’umanità un sito innovativo, espressione di uno sviluppo industriale a forte impatto sociale, aprendo la strada a future candidature simili di altri Paesi”.

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