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P3+2 Statement on Libya

France, Germany, Italy, the United Kingdom, and the United States of America take note of the statement of 2 March by the spokesperson of the Secretary-General of the United Nations and subsequent developments regarding the situation in Libya.

We echo the UN Secretary-General’s call on all actors to refrain from actions that could undermine stability in Libya and express our concern at recent reports of violence, threats of violence, intimidation and kidnappings.

We stress that any disagreement on the future of the political process must be resolved without resorting to violence, and we stand ready to hold to account those who threaten stability through violence or incitement. We recall that individuals or entities, inside or outside Libya, who obstruct or undermine Libya’s successful completion of its political transition, may be designated by the United Nations Security Council’s Libya Sanctions Committee in accordance with UNSC resolution 2571 (2021) and relevant resolutions.

In reaffirming our full respect for Libyan sovereignty and for the UN-facilitated, Libyan-led and owned political process, we reiterate our support for UN mediation efforts through the Secretary-General’s Special Adviser and UNSMIL to sustain the country’s peaceful transition, to facilitate dialogue among political, security and economic actors, and to maintain their focus on holding credible, transparent and inclusive presidential and parliamentary elections as soon as possible in order to fulfil the democratic aspirations of the Libyan people.

We encourage all Libyan stakeholders, including the House of Representatives and the High State Council, to cooperate fully with these efforts and in the next steps of the transition, as proposed by the UN, in order to establish a consensual constitutional basis that would lead to presidential and parliamentary elections as soon as possible.

We reaffirm our readiness to work with Libya and all international partners to build a more peaceful, stable future for the country and its people and to support its stability, independence, territorial integrity and national unity.

 

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Traduzione di cortesia

Dichiarazione dei Paesi P3+2 sulla Libia

Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America prendono atto della dichiarazione rilasciata il 2 marzo dal portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite e dei successivi sviluppi relativi alla situazione in Libia.

Ci uniamo all’appello rivolto dal Segretario Generale dell’ONU a tutti gli attori  affinché si astengano dall’intraprendere azioni che possano minare la stabilità della Libia ed esprimiamo la nostra preoccupazione in merito alle recenti denunce di violenza, minacce di violenza, intimidazioni e rapimenti.

Sottolineiamo che ogni disaccordo sul futuro del processo politico deve essere risolto senza fare ricorso alla violenza e siamo pronti a ritenere responsabili coloro che minacciano la stabilità attraverso la violenza o l’incitamento alla stessa. Ricordiamo che persone od entità, all’interno o all’esterno della Libia, che ostacoleranno o mineranno il buon esito della transizione politica libica, potranno essere individuati da parte del Comitato per le Sanzioni sulla Libia del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in conformità alla risoluzione 2571 (2021) del Consiglio di Sicurezza dell’ ONU e relative risoluzioni.

Nel riaffermare il nostro pieno rispetto della sovranità libica e del processo politico a guida libica e promosso dalle Nazioni Unite, ribadiamo il nostro sostegno agli sforzi di mediazione affidati al Consigliere Speciale del Segretario Generale ONU e a UNSMIL per sostenere la pacifica transizione del paese, facilitare il dialogo tra gli attori politici, di sicurezza ed economici e manentere l’impegno ad indire non appena possible elezioni presidenziali e parlamentari credibili, trasparenti ed inclusive al fine di soddisfare le aspirazioni democratiche del popolo libico.

Incoraggiamo tutti i portatori di interesse libici, inclusa la Camera dei Rappresentanti e l’Alto Consiglio di Stato, a cooperare appieno a questi sforzi e ai prossimi passi della transizione come proposto dall’ONU al fine di stabilire una base costituzionale consensuale che porterebbe alle elezioni presidenziali e parlamentari nel più breve tempo possibile.

Riconfermiamo la nostra disponibilità a lavorare con la Libia e con tutti i partner internazionali per costruire un futuro più pacifico e stabile per il paese e per il suo popolo e per sostenerne la stabilità, l’indipendenza, l’integrità territoriale l’unità nazionale.

 

 

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