Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Il Sottosegretario Di Stefano presiede alla Farnesina una delle sessioni della valutazione dello stato di attuazione della Convenzione OCSE contro la corruzione

Il Sottosegretario agli Affari Esteri, On. Manlio Di Stefano, ha presieduto oggi alla Farnesina una delle sessioni della valutazione dello stato di attuazione della Convenzione OCSE contro la corruzione. Tutti i Paesi firmatari della Convenzione, infatti, sono soggetti a verifica periodica sullo stato di attuazione della Convenzione. Lo sforzo profuso dall’Italia nella lotta alla corruzione, di cui la ratifica della Convenzione OCSE nel settembre 2000 ha rappresentato una tappa fondamentale, ha registrato lo scorso anno sotto Presidenza italiana del G20 consistenti successi nel settore anticorruzione, a conferma della forte attenzione che il nostro Paese riserva alla tematica, anche in virtù di principi costituzionali unici nel loro genere.

Nell’intervento di apertura, il Sottosegretario Di Stefano ha sottolineato l’impegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel contrasto alla corruzione, testimoniato dalle numerose iniziative di diffusione della cultura della legalità, dell’integrità e della trasparenza delle Istituzioni e degli operatori economici promosse dalla Farnesina, in Italia e all’estero, tramite la propria rete diplomatica.

L’On. Di Stefano ha rivendicato, inoltre, i risultati raggiunti dal Tavolo di coordinamento inter-istituzionale ed intersettoriale anticorruzione, organismo attivo alla Farnesina dal 2016, che, grazie al coordinamento con le altre Amministrazioni competenti, il settore privato e la società civile, organizza gli impegni dell’Italia nelle strategie globali anticorruzione. Tale strumento conferisce al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale un ruolo di primo piano nella materia ed è stato annoverato tra le “buone prassi” dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (UNCAC – United Nations Convention Against Corruption).

Le iniziative menzionate, nelle parole del Sottosegretario, hanno permesso all’Italia di guadagnare in pochi anni “un ruolo di guida tecnica nelle attività di contrasto alla corruzione internazionale”. Un ulteriore riconoscimento degli sforzi profusi dal nostro Paese nella prevenzione e repressione della corruzione è giunto da Transparency International. Secondo l’indice di misurazione della corruzione elaborato dall’associazione internazionale (CPI, Corruption Perceptions Index), l’Italia ha guadagnato nell’ultimo anno ben dieci posizioni.

Hanno preso parte all’evento rappresentanti dell’OCSE, del Ministero della Giustizia – che ha coordinato la missione dei valutatori in Italia –, del Ministero dell’Interno, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo reggente, il Presidente della IX Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, esponenti di ANAC, Corte dei Conti, CONSOB, Guardia di Finanza, SNA e rappresentanti di imprese e società civile.