Lo scorso 12 settembre, per il quindicesimo appuntamento della serie “Concerti di Tokyo Kudan Minami”, è stato presentato un programma che ha esplorato il legame tra il genio del compositore Domenico Scarlatti e il flamenco, uno dei generi musicali più rappresentativi della cultura gitano-andalusa. Il concerto, in collaborazione con l’Instituto Cervantes e nato da un progetto della fondazione Marco Fodella, ha offerto una rara opportunità di ascoltare la fusione tra la musica barocca e i ritmi della tradizione popolare iberica.
Protagonista del concerto è stata la clavicembalista spagnola Amaya Fernández Pozuelo, che ha eseguito un programma di musiche di Scarlatti su uno strumento costruito nel 2008 dal maestro cembalaro fiorentino Franco Barucchieri. Questo clavicembalo, ispirato a un modello del celebre liutaio fiammingo Ioannes Ruckers (1578-1642), è stato gentilmente messo a disposizione dalla Kusatsu International Summer Music Academy & Festival.
Domenico Scarlatti (1685-1757), nato a Napoli e formatosi a Roma, Venezia e poi nelle corti di Madrid e Lisbona, fu un pioniere nell’integrazione degli elementi della musica popolare spagnola all’interno della composizione colta. Le sue celebri Sonate per clavicembalo incorporano tratti distintivi del flamenco, caratterizzato da un ritmo incisivo e serrato e una melodia espressiva, libera di muoversi con spontaneità e profondità. Questa fusione influenzò molti compositori iberici successivi, tra cui il suo allievo Padre Antonio Soler, Félix Máximo López e Mateo Pérez de Albéniz.