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Londra: “Puccini – Opera Meets New Media”

Londra: “Puccini – Opera Meets New Media” Credits: Ph. Stefano Broli
Londra: “Puccini – Opera Meets New Media” Credits: Ph. Stefano Broli

Sala gremita all’Istituto Italiano di Cultura di Londra, diretto da Francesco Bongarrà, per la presentazione della mostra “Puccini – Opera Meets New Media”, che ha aperto al Museo Teatrale alla Scala di Milano il 24 ottobre e si concluderà il 12 gennaio.

La mostra multimediale realizzata dall’Archivio Storico Ricordi e dal Museo Teatrale alla Scala di Milano esplora la vita del grande compositore, nel centenario della morte, e illustra l’interazione tra l’opera e i media dell’epoca.

“Il direttore musicale della Scala, Riccardo Chailly, è un grandissimo conoscitore e appassionato di Puccini – ha spiegato Paolo Besana, Direttore della Comunicazione della Fondazione Teatro alla Scala – e ha cominciato a lavorare a questo progetto molti anni fa, ad esempio studiando le differenti versioni esistenti di molte opere pucciniane, da La Fanciulla del West a Madama Butterfly”.

“L’idea della mostra è anche quella di dialogare con i media moderni, oltre a quelli dell’epoca – ha aggiunto Pierluigi Ledda, Direttore dell’Archivio Storico Ricordi – abbiamo così l’idea di un archivio storico sì, ma che può anche essere reinventato”. Un esempio è quello del set originale della Turandot, che è stato ripreso e reinventato digitalmente: il set diventa moderno ed espande la forma del set originale. “Così facendo – ha continuato Ledda – i documenti dell’archivio, digitalizzati, sono disponibili anche on line”.

Ha poi preso la parola il musicologo, compositore e Direttore Scientifico dell’Archivio Storico Ricordi, Gabriele Dotto, curatore della mostra, che ha ricordato i grandi cambiamenti nella società e nella produzione musicale al volgere del secolo, dovuti innanzitutto al progresso della tecnologia. “I dischi ad esempio – ha osservato – rappresentarono un’enorme novità, l’idea di poter riascoltare la stessa performance, identica, ripetuta all’infinito. O il cinema – ha aggiunto – anche il cinema muto, che poi muto non era perché c’era sempre un accompagnamento musicale dal vivo. Il cinema, fin dagli albori, subì il fascino dell’opera, pensiamo ai film Madama Butterfly o Tosca, con Francesca Bertini, la più grande attrice del tempo. O nuove forme di pirateria, come le note di Puccini ripetute in una canzone pop o in un disco di fox-trot”.

 

Image Credits: Ph. Stefano Broli

 

 

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