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Yangon, “Rethink Beato: from Italy to Burma“

Yangon, “Rethink Beato from Italy to Burma“
Yangon, “Rethink Beato from Italy to Burma“

È stata inaugurata lo scorso 30 novembre a Yangon la mostra “Rethink Beato: from Italy to Burma (1832-1909)”, realizzata dall’Ambasciata d’Italia, in collaborazione con Myanmar Photo Archive, e aperta al pubblico fino al 15 dicembre.

Attraverso le sue opere, la mostra ripercorre le orme di Felice Beato, il fotografo di origine italiana che ha immortalato lo spirito del Myanmar durante il suo soggiorno a Mandalay dal 1887 al 1905. Le immagini catturate dal suo obiettivo in Birmania e in altri Paesi permettono ai visitatori di fare un salto indietro nel tempo, alla scoperta della sua vita e della sua eredità.

Con la sua intuizione di preparare album fotografici completi di «vedute e tipi» giapponesi prima e poi birmani, che venivano spediti per posta in tutto il mondo, Beato ha alimentato non solo la voglia di esoticismo dell’Occidente, ma anche lo speculare desiderio delle classi abbienti giapponesi e birmane di essere immortalate attraverso la fotografia.

“Nel presentare in Myanmar il corpus fotografico di Beato – ha spiegato Nicolò Tassoni Estense, Capo Missione dall’Ambasciata d’Italia a Yangon – intendiamo contribuire allo sforzo complessivo di Myanmar Photo Archive e di varie altre istituzioni private e cittadini di preservare, promuovere e trasmettere la Memoria. Si tratta di uno sforzo tanto più importante, in quanto la frammentata e tormentata storia del Paese ha reso difficoltoso restituire al popolo birmano un senso di appropriazione del proprio passato. Riuscire a integrare con sguardo critico i vari passaggi della storia è, in Myanmar come altrove, un modo per sedimentare un’identità più solida, consapevole e ricca”. “La mostra – ha proseguito Tassoni – costituisce il primo tassello di uno sforzo dell’Ambasciata volto a raccogliere le storie degli italiani in Birmania attraverso i secoli, con l’obiettivo di testimoniarne e documentarne le vicende spesso poco conosciute, ma particolarmente significative per gli scambi culturali tra Myanmar, Italia ed Europa. Questo progetto si inquadra nel più ampio programma del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di racconto e valorizzazione delle figure italiane all’estero più significative”.

 

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