Le imprese si trovano di fronte a un contesto globale complesso, pur ricco di potenzialità. Questa è la considerazione che guida lo studio “Let’s GROW!” realizzato da SACE, e nel quale vengono delineati nuovi scenari di crescita per le imprese italiane. In effetti, SACE stima un’opportunità di crescita di 100 miliardi di euro per il 2025, accessibile attraverso due leve strategiche fondamentali: l’innovazione e l’export, due strumenti che per giunta si alimentano reciprocamente, capaci di generare un effetto moltiplicatore stimato in quasi quattro punti percentuali aggiuntivi sul fatturato aziendale.
Lo studio analizza quanto l’innovazione sia cruciale per la competitività. Per SACE, investire in tecnologie avanzate, digitalizzazione, formazione del personale e sostenibilità non solo migliora produttività ed efficienza, ma rende le imprese più resilienti e capaci di adattare i propri prodotti a nuove filiere, diversificando il business. Nonostante le imprese che già investono in innovazione registrino una crescita del fatturato superiore di due punti percentuali rispetto alle altre, attualmente, in Italia, solo un’impresa su tre investe attivamente in nuove tecnologie e digitalizzazione. Infatti, per colmare il divario con la media dell’area euro, secondo SACE sarebbero necessari investimenti aggiuntivi annui in ricerca e sviluppo stimati in 15 miliardi di euro.
La ricerca individua settori con un potenziale di trasformazione particolarmente elevato grazie all’innovazione. La farmaceutica e la chimica sono già ad alta intensità innovativa ma necessitano di continui investimenti per rimanere competitive, ad esempio nell’integrazione dell’IA per la ricerca, la telemedicina, o lo sviluppo di materiali e processi sostenibili. Anche la meccanica strumentale, cuore dell’industria italiana, vede opportunità nell’adozione di strumenti digitali (visori 3D per assistenza remota) e robotica avanzata, mentre il settore della mobilità urbana, spinto dalla smart mobility e dall’elettrificazione, richiede innovazioni per veicoli efficienti e infrastrutture di ricarica. Per quanto riguarda gli apparecchi elettrici, centrali nella transizione energetica, sono necessari grandi investimenti per potenziare la catena di approvvigionamento delle tecnologie pulite (eolico, solare, batterie). Lo studio di SACE menziona inoltre il settore cartario che, pur sfidato dalla digitalizzazione, trova opportunità nell’e-commerce (packaging) ed è all’avanguardia nell’economia circolare. Infine, il settore alimentare e bevande, sebbene con un indice di intensità innovativa più basso, possiede enormi margini di miglioramento tramite tecnologie per l’agricoltura di precisione, tracciabilità e riduzione degli sprechi. La sfida principale per molte imprese, soprattutto PMI e quelle attive in settori meno tecnologici – ribadisce SACE – resta l’accesso alle risorse finanziarie e alle competenze necessarie.
Seconda leva di crescita, l’export è un pilastro dell’economia italiana (vale quasi un terzo del PIL) e le imprese esportatrici mostrano maggiore resilienza e redditività, con una crescita del fatturato annuo superiore di 1,5 punti percentuali rispetto a chi opera solo sul mercato domestico. Oltre a ciò, le previsioni indicano un aumento dell’export di beni a 660 miliardi di euro per il 2026. Un traguardo, questo, raggiungibile attraverso la diversificazione dei mercati di sbocco, andando oltre quelli tradizionali.
SACE identifica quindi 14 mercati strategici ad alto potenziale, definiti GATE (Growing, Ambitious, Transforming, Entrepreneurial), che rappresentano complessivamente 85 miliardi di euro di opportunità per il Made in Italy. Questi includono economie dinamiche come gli Emirati Arabi Uniti, hub strategico con piani governativi ambiziosi; l’Arabia Saudita, che vede una forte spinta su infrastrutture ed energie rinnovabili; l’India, il cui obiettivo è diventare un hub manifatturiero globale, con importanti investimenti in infrastrutture e rinnovabili e il Vietnam, impegnato in un processo di modernizzazione industriale e si concentra sulla sostenibilità. Altri mercati GATE rilevanti sono il Messico (nearshoring e produzione high-tech), il Brasile (reindustrializzazione e transizione energetica), la Turchia (piani di sviluppo infrastrutturali e industriali), Singapore (hub tecnologico e mercato del lusso), la Colombia (transizione energetica e infrastrutture), la Serbia (porta sui Balcani, infrastrutture e agritech) e il Sudafrica (infrastrutture, manifattura, energia). A questi si aggiungono le opportunità nel continente africano, supportate anche dal Piano Mattei, con focus su Paesi come Algeria, Egitto, Marocco, Angola e Tanzania, dove le competenze italiane possono contribuire allo sviluppo infrastrutturale, energetico e agroalimentare.
Questo impegno è in linea con il Piano d’azione per l’export italiano nei mercati extra-UE ad alto potenziale, presentato lo scorso 21 marzo a Roma dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani: uno strumento di indirizzo strategico che delinea le principali azioni e missioni a guida politica che MAECI e Sistema Italia hanno in programma per promuovere congiuntamente lo sviluppo del nostro export.
L’azione sinergica combinata di innovazione e export rende l’offerta delle imprese italiane più competitiva sui mercati globali, permettendo di rispondere meglio alle esigenze specifiche di clienti internazionali e di distinguersi dalla concorrenza. D’altro canto, la proiezione internazionale stimola l’innovazione continua attraverso il meccanismo del “learning by exporting”, ossia imparando dalle sfide e dalle opportunità incontrate all’estero. La digitalizzazione è un abilitatore chiave di questa sinergia: l’e-commerce, le piattaforme B2B e le soluzioni di logistica avanzata, frutto dell’innovazione, permettono alle aziende di raggiungere nuovi mercati in modo più efficiente e mirato, ampliando le possibilità di export.
In questo percorso, SACE si pone come partner per le imprese italiane, offrendo soluzioni integrate, sintetizzate nell’approccio GROW (Garanzie e liquidità, Risk Management, Opportunità di business, Worldwide support) e volte a facilitare l’accesso ai finanziamenti, proteggere dai rischi e aprire nuove porte sui mercati internazionali, supportando così gli investimenti necessari per cogliere queste opportunità.