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FAO: piano “Mediterranean Diet’s principles for Agenda 2030”

Si tiene oggi alla sede della FAO il convegno “Più di 2000 anni di dieta mediterranea: dagli antichi romani al riconoscimento UNESCO del 2010. La dimensione culturale del cibo”, con gli interventi del Segretario Generale della Farnesina Elisabetta Belloni e il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu. L’Italia vi presenterà il progetto “Mediterranean Diet’s principles for Agenda 2030”, che si articolerà in una serie di giornate di studio, riflessione e approfondimento scientifico sulla dieta mediterranea.

L’iniziativa intende promuovere e diffondere la conoscenza dei princìpi della dieta mediterranea, mettendo in luce l’unicità storico-culturale di uno stile di alimentazione e di produzione agricola che ha attraversato i millenni fino a giungere ai nostri giorni. Da oltre 2000 anni, infatti, la dieta mediterranea costituisce un insieme unico di conoscenze, simboli, rituali e tradizioni, che vanno dall’agricoltura, alla pesca e all’allevamento, dalla conservazione del cibo alla preparazione dei piatti, fino a includere le pratiche di condivisione del cibo comuni a molti popoli del bacino del Mediterraneo. Per il suo valore culturale, la dieta mediterranea è stata riconosciuta dall’UNESCO nel 2010 come “patrimonio culturale immateriale” dell’umanità.

La serie di eventi organizzati dall’Italia intende valorizzare i benefici che la dieta mediterranea apporta alla salute e al benessere delle comunità, all’ambiente e alle risorse del pianeta. I principi su cui si fonda la Dieta Mediterranea hanno infatti caratteri di sviluppo sostenibile e abitudini e stili di vita sani, che possono essere promossi al di là dei confini del Mediterraneo in contesti locali e regionali differenti.

Le giornate successive – dedicate ai temi della salvaguardia della biodiversità, rispetto dell’ambiente, aspetti nutrizionali, minor spreco delle risorse alimentari, ruolo delle donne – contribuiranno a dimostrare la costante validità, su base scientifica, dei principi della dieta mediterranea, declinati secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030 e del mandato FAO per garantire un modello di sviluppo agricolo e di nutrizione sostenibile.

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