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Dettaglio intervento

(fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)


Vice Primo Ministro Hai, Presidente della Provincia di Vin Phuc, Hung, Presidente Colaninno, Presidente Rossi, Signore e Signori,


sono lieto di partecipare all’inaugurazione di questo secondo stabilimento Piaggio. Non solo perché è un nuovo e importante investimento produttivo di una delle più prestigiose e innovative società italiane. Ma anche perché si inserisce nel quadro dell’eccellente stagione che stanno vivendo i rapporti italo-vietnamiti, come suggellato anche dai numerosi eventi che ci prepariamo a organizzare per l’anno prossimo in Vietnam e in Italia per il 40° anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali.


Il Vietnam è uno dei più dinamici Paesi asiatici. Cresce a ritmi straordinari: per il 2011 le stime di aumento del PIL sono del 5,9% e le previsioni per il 2012 del 6%. Anche la produzione industriale segna tassi di crescita tra il 7 e l’8%. Negli ultimi anni sono stati registrati un significativo sviluppo del settore privato e un netto miglioramento della capacità di attrazione degli investimenti stranieri, anche a seguito dell’ingresso nel WTO e la stipula di accordi di libero scambio in ambito regionale. Non è un caso che le esportazioni vietnamite in Italia, nei primi nove mesi del 2011, siano aumentate del 37% rispetto allo stesso periodo del 2010.


A fronte di tali entusiasmanti dati, il livello dell’export e degli investimenti italiani in Vietnam resta tuttavia inferiore a quelli di altri Paesi economicamente avanzati, e ben al di sotto delle potenzialità del nostro dinamico sistema produttivo. Ma il Governo italiano è consapevole che la crescita e il rilancio della competitività dell’economia italiana dipendono anche dalla capacità di radicamento delle nostre imprese nei più vitali mercati asiatici. Il Vietnam e il continente asiatico devono allora assumere una nuova centralità nella nostra politica estera, che tiene conto del fatto che essi sono profondamente cambiati. La mia presenza qui intende sottolineare questo cambio di registro nel nostro approccio al Vietnam, nel contesto di una dinamica evoluzione dei rapporti con l’intero continente asiatico.


La Piaggio ha individuato da tempo il percorso virtuoso da seguire. La Piaggio ha costruito un secondo stabilimento dopo soli 4 anni dal primo. L’espansione della società italiana in Vietnam sta inoltre avvenendo con modalità che ne fanno un esempio di best practice. I suoi investimenti produttivi hanno un notevole impatto occupazionale, ma possono anche diventare un moltiplicatore di potenza, in quanto sono in grado di aumentare le capacità tecniche dei fornitori locali e di attrarre in Vietnam i fornitori europei del gruppo.


L’obiettivo commerciale della Piaggio inoltre non si limita al mercato vietnamita, ma vuole coprire l’intera regione dei Paesi ASEAN, grazie alla rete di accordi di libero scambio che il Vietnam ha sottoscritto e che permettono di esportare i motocicli con dazi molto bassi. Questo approccio potrà essere replicato anche da altre aziende italiane, portando occupazione, sviluppo e crescita tecnologica, e ricevendone in cambio l’accesso a un mercato regionale di due miliardi di consumatori.


Vorrei esprimere i miei ringraziamenti, a nome del Governo italiano, alle autorità del Governo e della Provincia di Vin Phuc, le quali hanno creato le condizioni necessarie per la realizzazione di questa fabbrica. Formulo al Presidente Colaninno e a tutti voi i miei migliori auguri di successo, nello spirito della sempre più stretta amicizia fra Vietnam ed Italia.


Vorrei concludere con un’osservazione e un auspicio. La Vespa ha rappresentato per noi italiani il simbolo del boom economico degli anni del dopoguerra, della capacità di un’industria di un Paese distrutto da un’immane tragedia di riconvertirsi, rilanciarsi e affermarsi in tutto il mondo. La Vespa, che continua a riflettere nei suoi splendidi modelli la creatività, il design e il dinamismo del Made in Italy, può ora diventare il simbolo del rilancio e dell’espansione delle relazioni economiche tra Italia e Vietnam. Questo è il mio auspicio. L’impianto che inauguriamo oggi, insieme alle moltissime Vespa che ho visto in giro per Hanoi, ci indicano che possiamo realizzarlo insieme.


 

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