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Intervento della Ministro Bonino al Convegno “Proprietà intellettuale: favore strategico per lo sviluppo economico nel mercato globale”

(fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)


Desidero ringraziare i relatori, i moderatori e i partecipanti tutti per la loro presenza ad appuntamento che mira a sottolineare la centralità della proprietà intellettuale e ad analizzare il suo potenziale quale fattore di crescita.


Il convegno di oggi è anche la testimonianza dell’impegno con cui il Ministero Affari Esteri – in particolare la Direzione Generale per la Mondializzazione e le Questioni Globali – sta perseguendo l’obiettivo di diffondere una maggiore consapevolezza sulla rilevanza della proprietà intellettuale tanto per le nostre imprese quanto nella più ampia dimensione dei rapporti internazionali. Si tratta di una tematica di cui ho potuto toccarne con mano l’importanza, prima come Commissario europeo ai consumatori, poi come Ministro per il Commercio Internazionale quando, in coordinamento con l’Unione europea, furono aperti i primi sportelli anti-contraffazione in Paesi emergenti.


Nell’era dell’economia della conoscenza, le idee, la creatività e l’ingegno appaiono sempre più come fattori determinanti sia per il successo su mercati internazionali estremamente competitivi, sia per la crescita economica e l’occupazione. Per questi motivi la proprietà intellettuale deve trovare adeguate forme di tutela.


A fronte di una sempre più agguerrita concorrenza per lo sfruttamento commerciale delle più recenti scoperte tecnologiche, si rivela oggi fondamentale il rafforzamento di un sistema di regole equilibrate e condivise con l’attribuzione di poteri regolamentari e di contrasto rispettosi dello stato di diritto. Riteniamo pertanto importante seguire con attenzione i negoziati internazionali per la definizione di un sistema coerente che consenta una tutela quanto più uniforme possibile dei diritti di proprietà intellettuale.


Per le nostre imprese l’offerta di beni e servizi innovativi costituisce un fattore competitivo cruciale per operare con successo in un mercato internazionale aperto a concorrenti che beneficiano di costi produttivi sostanzialmente inferiori. Qualità e differenziazione – ottenute tramite processi d’innovazione – possono essere mantenute e rappresentare un vantaggio competitivo soltanto se affiancate a diritti di proprietà intellettuale adeguatamente protetti su scala globale.


La considerazione del patrimonio intangibile quale fattore strategico delle imprese è valida a prescindere dalle loro dimensioni. I beni immateriali possono costituire una risorsa essenziale anche per le PMI, struttura portante del nostro sistema produttivo.


Bisogna perciò diffondere e rafforzare la cultura della proprietà intellettuale e la conoscenza degli strumenti per la sua tutela internazionale, anche attraverso un’informazione costante ed aggiornata su iniziative relative alla protezione e allo sfruttamento di beni immateriali. (concetto questo che ho avuto modo di approfondire nell’incontro che ho appena avuto con il Direttore generale Gurry).


L’analisi dei diversi aspetti della materia, dalla tutela e gestione dei diritti, all’esame delle principali fonti normative sia interne che internazionali, dalla valutazione economico-finanziaria dei titoli, alla previsione di regole armonizzate di enforcement dei diritti e di contrasto alla contraffazione e alla pirateria contribuiscono infatti ad accrescere i processi di innovazione.


Ciò a sua volta crea valore immateriale per le imprese e costituisce un fattore essenziale per la crescita e la competitività dell’intero sistema imprenditoriale italiano.


È proprio alla luce di tali considerazioni che abbiamo accolto con molto interesse lo studio congiunto dell’Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno e dell’Ufficio Europeo Brevetti (EPO) che ha rilevato quantitativamente il contributo apportato all’economia europea e nazionale dai settori che hanno un utilizzo intensivo dei diritti di proprietà intellettuale.


Tale esercizio ha per la prima volta consentito di individuare una relazione diretta e significativa fra sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale, crescita e occupazione.


Affinché i diritti di proprietà intellettuale possano esprimere al massimo le loro potenzialità in termini di PIL e di sostegno all’occupazione, è però importante che la definizione di un sistema avanzato, coerente ed efficace di tutela dei diritti di proprietà intellettuale sia accompagnata da politiche nazionali e internazionali adatte a incentivare e stimolare la ricerca e l’innovazione.


Solo in presenza di politiche che favoriscano la ricerca e sviluppo e di un sistema che protegga i frutti della creatività e dell’innovazione, le imprese saranno realmente incoraggiate a considerare i diritti di proprietà intellettuale come un fattore chiave della loro strategia di proiezione internazionale, contribuendo così alla crescita del Paese. E’ questa la chiave poter innescare un circolo virtuoso fra idee, diritti di proprietà intellettuale e crescita economica.


Credo che sarà quindi interessante ascoltare i relatori del prossimo panel e le loro posizioni su questi aspetti.


Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro.