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«Un «roadshow» per guidare le Pmi sui mercati globali» (Il Sole24Ore)

La sfida per i Paesi che vogliono mantenere la leadership economica si giocherà su due piani: industria e internazionalizzazione.


È una partita che l`Italia può vincere. La seconda fase della globalizzazione, caratterizzata da una più equilibrata distribuzione dei vantaggi (aumento della classe media e della domanda di prodotti “made in Italy” e diminuzione dei differenziali dei costi d iproduzione tra paesi sviluppati ed economie emergenti) e da una maggiore facilità di accesso ai mercati (accordi di libero scambio), può rappresentare la cornice per una rinascita industriale del nostro Paese.


Il lavoro dei migliori imprenditori italiani, capaci di coniugare negli anni tradizione e innovazione tecnologica, ha consentito di mantenere la nostra manifattura ai primi posti nel mondo. L`Italia si conferma come seconda economia manifatturiera in Europa e sesta a livello globale. Anche il nostro export cresce, nonostante la volatilità dei mercati valutari e l`apprezzamento dell`euro negli ultimi due anni. Nel confronto con altri partner europei, le esportazioni di merci italiane crescono a ritmo maggiore, e nel terzo trimestre 2013 l`export vale oltre il 3o% del Pil, il rapporto più elevato degli ultimi anni. Oggi dobbiamo far leva su questi successi per conquistare i nuovi mercati che si vanno aprendo nel mondo e consolidare là presenza della nostra manifattura su quelli più importanti. Per conseguire questi obiettivi il Paese non può concedersi distrazioni, ne va del nostro futuro.


Da questa riflessione nasce l`idea del “Roadshow” per l`internazionalizzazione, che partirà il 27 gennaio prossimo toccando una ventina di località italiane e che vedrà coinvolte centinaia di piccole imprese. Un`iniziativa che è stato possibile realizzare grazie al lavoro di coordinamento svolto dall`Agenzia Ice e alla collaborazione sinergica con il ministero degli Affari Esteri, gli enti pubblici, il sistema camerale e le associazioni imprenditoriali che, a diverso titolo, supportano le imprese nei processi d`internazionalizzazione. Vogliamo arrivare a contattare una parte importante di quelle piccole e medie imprese che hanno le potenzialità per internazionalizzarsi ma che a oggi non hanno ancora intrapreso questo cammino. Ci sono oltre 7omila aziende che, sebbene abbiano le caratteristiche per andare sui mercati esteri (fatturato, numero di addetti e tipologia di prodotto), esportano saltuariamente o non esportano del tutto. Questo è particolarmente vero per alcune filiere, a partire da quella agroalimentare, dove, a fronte di straordinarie potenzialità in termini di prodotti di qualità e produzioni di valore, corrisponde una propensione all`export inferiore a quella di nostri diretti competitor europei, quali Francia e Germania. Per questo abbiamo pensato anche a eventi settoriali con tappe specifiche sul settore agroalimentare che andranno, ad esempio, nei territori di Cremona e Mantova tra aprile e maggio prossimi.


Ci siamo fissati obiettivi ambiziosi ma raggiungibili. In particolare, vogliamo superare 540 miliardi di export entro fine 2015 e trasformare 22mila aziende medio piccole oggi saltuariamente esportatrici – che esportano cioè meno di un decimo del loro fatturato – in esportatrici abituali. Occorre altresì incrementare la presenza italiana sui mercati più dinamici, dove una domanda in forte aumento promette di assorbire quote crescenti dei nostri prodotti. Con il Roadshow intendiamo andare sul territorio a illustrare i vantaggi e le opportunità di mercati, anche lontani ma dinamici, dove i nostri prodotti sono apprezzati e richiesti. Vogliamo poi spiegare alle imprese che esistono strumenti pubblici e privati che possono facilitare i loro percorsi d`internazionalizzazione, strumenti che stiamo monitorando e rinnovando per migliorarne l`efficacia e renderli più vicini alle esigenze del mondo imprenditoriale. Durante il Roadshow vogliamo farli conoscere approfonditamente alle imprese affinché li utilizzino per andare nei mercati mondiali dove crescono le opportunità di successo.


Il momento centrale di ogni tappa sarà rappresentato dagli incroci individuali con le aziende, durante i quali sarà fatto un vero e proprio “check-up” della capacità di export e instaurato un contatto con le strutture pubbliche che devono accompagnare le imprese. L`analisi dei mercati esteri – obiettivo sarà il più possibile personalizzata, per giungere a elaborare una vera e propria strategia per la scelta del prodotto e degli sbocchi commerciali. Al termine degli incontri, le imprese riceveranno un output concreto con la segnalazione di una o più anagrafiche di potenziali clienti o intermediari commerciali sul mercato. Non convegni dunque, ma un`attività di formazione mirata e di taglio operativo. Il Roadshow è parte di una strategia unitaria che prevede un pacchetto d`interventi coordinati verso un`unica direzione: i mercati internazionali. l Governo ha raccolto questa sfida e per questo, anche a seguito di un`attenta analisi degli strumenti e dei fondi disponibili, ha raddoppiato la dotazione finanziaria dell`Ice, concentrando le risorse in progetti strategici, tra cui il Ttip, e su iniziative da mettere in campo per l`Expo 2015. È stato inoltre rilanciato lo strumento delle missioni, che prevede ad oggi l`accompagnamento delle imprese sui mercati di oltre 20 Paesi nell`arco dell`anno, seguite da specifici follow up settoriali. Le aziende italiane stanno dimostrando coraggio e capacità di reagire. Compito delGoverno è sostenerle, aiutandole a muoversi su mercati lontani e difficili.

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