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Giro: Le sfide mondiali del nuovo Brasile (Il Sole 24 ore)

I mondiali potranno avere ripercussioni politiche in Brasile che ha l’occasione di mostrare al mondo di essere una nuova potenza globale, dopo più di un decennio di stabilità economica accompagnata dalla nascita di una nuova classe media. Circa 40 milioni di persone sono uscite dalla povertà in dieci anni ma oggi il gigante latinoamericano rischia la cosiddetta «trappola del ceto medio»: la metà della classe media ha redditi vulnerabili e questo può essere fonte di tensioni sociali. Il Brasile vuole fortemente il salto di qualità, ma per mantenere il successo di questi anni non potrà soltanto continuare con le stesse misure.


Poche volte il futuro del Brasile è sembrato così promettente come oggi, ma è importante che la classe dirigente abbia la forza di fare gli aggiustamenti necessari. Attualmente l’economia nazionale cresce troppo poco, intorno al 2 per cento, mentre l’inflazione permane attorno al 6 per cento e la pressione fiscale viene percepita come troppo alta dalla gente rispetto al livello di sviluppo del paese. Il tasso di risparmio è ancora basso. La recente crescita economica del Paese è stata agevolata dalla congiuntura demografica favorevole ma la curva inizierà a scendere dal 2020.


La sfida del modello per i prossimi dieci anni è garantire anche un significativo miglioramento della produttività. A questo proposito permangono forti rigidità nei settori del lavoro mentre il sistema fiscale penalizza la possibilità d’introdurre innovazioni tecnologiche.


L’aumento dell’investimento in infrastrutture, annunciato dalla Presidente Dilma Rousseff, è essenziale per ridurre i costi di produzione, così come al fine di incoraggiare il commercio internazionale. L’investimento brasiliano in infrastrutture è ancora basso, con una media del 2,2 per cento del Prodotto interno lordo contro una media del 5 per cento degli altri emergenti. Inoltre negli ultimi anni il Brasile non ha siglato accordi di cooperazione commerciale importanti.


Con il fischio d’inizio dei mondiali non soltanto comincia la Coppa del mondo, ma si determinerà anche la traiettoria del futuro del Brasile. La campagna elettorale per le elezioni presidenziali inizierà immediatamente dopo la fine del Mundial. In caso di incidenti gravi durante le possibili manifestazioni di protesta, il quadro politico potrebbe cambiare rispetto agli attuali sondaggi che danno la Rousseff sempre in testa.


La gestione dei mondiali è un momento politico cruciale che mostrerà la tenuta sociale e politica di un Paese. In ogni caso il Brasile, grazie alla sua gente e alle sue risorse economiche, sociali e politiche, sarà uno dei grandi protagonisti del futuro.

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