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Della Vedova: “Brexit, negoziato rigoroso ma non rancoroso” (Corriere della Sera – Inserti)

“Il voto in Italia sarà una battaglia decisiva nello scontro politico tra europeisti e nazionalisti”. Benedetto Della Vedova, sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, illustra le conseguenze che le elezioni italiane potranno avere per l’Unione Europea. E sulla Brexit dice: “Il bilancio è negativo. Ora. il negoziato con la Gran Bretagna dovrà essere rigoroso ma non rancoroso”. Sull’imminente voto in Germania, invece, è convinto che la Ue verrà usata di meno come capro espiatorio per i problemi nazionali.”

La vittoria di Macron ha arginato il populismo in Europa?

“Sicuramente è stata una vittoria sulla demagogia populista, quindi una sconfitta per il variegato fronte politico che punta alla disgregazione dell’Unione. È stata vinta una battaglia campale ma non la guerra. In ogni caso l’appuntamento decisivo sarà quello delle elezioni italiane.”

Perché?

“Innanzitutto perché si chiude un ciclo di elezioni nei grandi Paesi europei. È evidente che il voto italiano sarà un’altra battaglia decisiva nello scontro politico tra europeisti e nazionalisti che vogliono scardinare l’Unione con l’idea che questa sia la scorciatoia per rifare grandi i propri Paesi. Scorciatoia che nel Regno Unito non sembra portare a nulla di buono.”

Quale bilancio si sente di fare sulla Brexit a più di un anno dal referendum?

“Il bilancio è piuttosto negativo. Adesso che il negoziato è partito, credo che la Gran Bretagna sia, tra le parti, quella più in difficoltà. Il famoso take back control si sta rivelando un’illusione. Per Londra è difficile capire quale sia la strategia: c’è chi vuole un’uscita totale dall’Ue, oppure c’è chi sostiene che sia necessario mantenere l’accesso al Mercato unico. Nel frattempo gli investitori sembrano più restii a scommettere sul Regno Unito. Il negoziato non può che essere rigoroso, ma non rancoroso. È necessario tenere ben aperta una porta a Londra. Se durante il negoziato subentrasse una valutazione diversa della Gran Bretagna per mettere in discussione la Brexit. noi dovremmo essere pronti e attenti a raccoglierla.”

Che cosa si aspetta dalle elezioni tedesche?

“Probabilmente gli anti europeisti di Alternative für Deutschland supereranno lo sbarramento e entreranno in Parlamento: questo è un fattore rilevante. Ma queste elezioni non rappresentano un campo di battaglia dello scontro tra europeisti e anti europeisti. Sono le elezioni dove l’Unione verrà usata di meno come capro espiatorio per i problemi nazionali.”

Veniamo alla Grecia, la Commissione europea ha chiuso la procedura d’infrazione. Atene non è più una mina vagante per l’Europa?

“In questi anni la Grecia ha compiuto dei passi molto pesanti e importanti, ma non bisogna chiudere definitivamente il capitolo. Diciamo che il moral hazard per quanto riguarda Atene è stato senza dubbio sanzionato. Da qui in poi l’Ue dovrà farsi carico del futuro della Grecia senza consentire che si ripetano gli errori precedenti con misure e richieste ragionevoli.”

Lei ha dato vita al movimento Forza Europa. Perché?

“Perché ritengo che lo scontro politico ed elettorale sarà innanzitutto sull’Europa. Fino a oggi abbiamo lasciato il monopolio della discussione sull’Ue a coloro che la usano populisticamente come capro espiatorio. A questi va data una risposta uguale e contraria: avete torto, l’Europa è il nostro destino migliore.”

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