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Alfano: «Mediterraneo, il confine che unisce» (La Stampa)

Caro direttore,

esistono confini che uniscono e confini che dividono: il Mediterraneo è uno di quelli che unisce. Lo ribadirò domani a Palermo, in occasione della presentazione di “Italia, Culture, Mediterraneo”, il programma culturale che la Farnesina, attraverso la sua rete di Ambasciate, Consolati e Istituti di Cultura, realizzerà nel corso del 2018 nei Paesi del Medio Oriente, del Nord Africa e del Golfo, coinvolgendo l’area che va dal Marocco all’Iran.

Nei prossimi due giorni Palermo ospiterà la Conferenza Mediterranea dell’OSCE, la più grande organizzazione di sicurezza regionale al mondo. E’ da qui che il nostro Paese intende porre le basi per un rafforzamento del dialogo con i partner della sponda Sud del Mediterraneo. Palermo, storico crocevia di civiltà diverse, sarà nel 2018 la Capitale italiana della cultura. È proprio da qui che l’Italia intende associare alla riflessione sulla sicurezza quella sulla cultura. Le sfide comuni che affrontiamo, dalla lotta al terrorismo alla crisi migratoria, non possono prescindere dalla logica di ascolto e rispetto reciproco che solo la cultura è in grado di promuovere.

Nel Mediterraneo si gioca il futuro del mondo: il nostro Paese continua a fare molto per sensibilizzare la comunità internazionale in questa direzione. Il 60% della popolazione nell’area del Medio Oriente e del Nord Africa ha un’età inferiore ai 25 anni. Lo sviluppo della vocazione mediterranea dell’Italia non può prescindere dal coinvolgimento dei settori più dinamici – e spesso marginalizzati – delle società di questi Paesi. Investire in formazione e cultura è una delle strade che intendiamo perseguire. Questa è l’essenza del programma “Italia, Culture, Mediterraneo”.

Per questo stiamo delineando un palinsesto che comprende centinaia di iniziative da realizzare nel corso del 2018. Il Programma sarà frutto di un lavoro sinergico tra la Farnesina e alcune delle eccellenze del mondo culturale, artistico e scientifico italiano. Insieme abbiamo ideato progetti che coniugano tradizione e innovazione, storia e contemporaneità, in un’ottica di scambio e co-creazione con i partner locali. Oltre 500 le iniziative programmate, che abbracciano tutte le forme della nostra cultura, dalla lingua all’arte, dal cinema alla musica, dall’editoria al design passando dalla moda e dalla cucina. E poi ancora: scienze, tecnologie, archeologia, blue economy e sostenibilità.

Anche le nostre Rassegne annuali rivolgeranno un’attenzione particolare al Mediterraneo: la Giornata del design, la Settimana della cucina e quella della lingua italiana, la Giornata del Contemporaneo, vedranno un programma rafforzato nei Paesi dell’area e costituiranno strumenti fondamentali per costruire ponti di idee e valori.

Il nostro auspicio è che il Programma “Italia, Culture, Mediterraneo” possa contribuire alla nascita di una “ identità mediterranea”, per usare le parole di Abraham Yehoshua, che proprio in Sicilia trova importanti punti di riferimento per la costruzione di una comunità ideale e valoriale. Una comunità fatta di giovani, che investe sul futuro per combattere ogni forma di estremismo. In una fase storica di identità nazionali che sembrano chiudersi anziché aprirsi verso l’esterno, è necessario far leva su queste forze per mettere in circolo energie, idee e creatività. La nostra diplomazia utilizzerà la cultura quale leva per affrontare la sfida delle persone e dei diritti. Nel 2018, lo farà a partire dal Mediterraneo, con la consapevolezza che proprio da qui dipenderà il futuro dell’Italia e dell’Europa.

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