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Tajani: «Onore alle vittime del nazifascismo» (La Stampa)

Intervista Ministro La Stampa

Mentre Antonio Tajani risponde alle domande de La Stampa viene interrotto spesso. Da Khartoum arrivano notizie in continuazione. L’evacuazione degli italiani intrappolati nel Sudan in fiamme sta per cominciare e il momento e le operazioni vengono seguite con legittima preoccupazione. Ma oltre che ministro degli Esteri, Tajani è anche vicepremier e sa che la festa della Liberazione è un momento chiave.

Siamo alla vigilia del 25 aprile, lei dove lo trascorrerà?
«Sarò alle Fosse Ardeatine».

Perché?
«Rappresento il governo ed è giusto rendere omaggio al martirio di tanti eroi, vittime della furia nazifascista. Tra quelle vittime, mi piace ricordare Giuseppe Cordero di Montezemolo, colonnello e partigiano, protagonista con tanti altri della resistenza e della lotta perla libertà».

Il discorso che Silvio Berlusconi pronunciò il 25 aprile del 2009 a Onna fu un punto di svolta in questo dibattito. Non servirebbe anche una Onna di Giorgia Meloni?
«Quel discorso lo ha fatto Berlusconi e ha chiuso il capitolo per tutti. Ha parlato da statista e da leader del centrodestra. Meloni, che peraltro di Berlusconi nel 2009 era ministra, è stata chiara su questo punto».

Gianfranco Fini, però, dice che da parte di Fratelli d’Italia servirebbe maggiore chiarezza sull’antifascismo. Condivide queste parole?
«Chiedere gli esami del sangue ogni giorno a Giorgia Meloni è sbagliato. Vedo in giro molta voglia di strumentalizzare. Gli eroi della libertà sono di tutti gli italiani».

Cosa pensa della disinvoltura con la quale alcuni esponenti, a partire da Ignazio La Russa, parlano di questi temi?
«Mi occupo di politica estera…».

Allora parliamo del suo predecessore: Luigi Di Maio è stato scelto come inviato dell’Ue in Medio Oriente. Cosa ne pensa?
«È una scelta dell’alto rappresentante dell’Unione europea Josep Borrell, non spetta a noi commentarla. Quello che è certo è che non è il candidato del governo italiano».

C’è chi dice che è un buon segnale per l’Italia e chi, come i vostri alleati della Lega, parla di affronto e offesa al nostro Paese. Chi ha ragione?
«Le ripeto, non voglio giudicare, è chiaro che noi avremmo scelto un’altra persona, lui si era candidato individualmente. L’inviato Ue risponde all’Alto rappresentante, e quindi a Borrell».

Ha chiamato Borrell per protestare?
«No».

Giuseppe Conte ha firmato il referendum contro la guerra, cosa ne pensa?
«Servirebbe un po’ di serietà. Tutti vogliamo la pace, ma deve essere una pace giusta e non la resa dell’Ucraina».

Gli Stati Uniti sono seccati con l’Italia per il caso della spia russa Uss fuggito dagli arresti domiciliari. È stato messo in discussione il viaggio di Giorgia Meloni a Washington?
«Ma per carità. Questa vicenda non inficia in nessun modo i nostri rapporti con gli Stati Uniti».

Il segretario di Stato Antony Blinken le ha chiesto spiegazioni su questa vicenda?
«Non ne abbiamo parlato».

Sul Pnrr lei segue la linea di Giorgia Meloni o di Guido Crosetto? I soldi vanno spesi tutti?
«Seguo la linea di Forza Italia: i fondi vanno spesi tutti. Ma l’Europa deve essere flessibile, visto che la guerra e la pandemia hanno stravolto lo scenario».

Cosa pensa delle dichiarazioni di Crosetto, «prendiamo solo i soldi che useremo»?
«La linea del governo è chiarissima: i fondi vanno spesi. Non c’è nessun dibattito. Poi è ovvio che ognuno può avere la sua opinione individuale».

Qualcuno nel centrodestra denuncia una particolare rigidità della Commissione europea verso il governo italiano, addirittura c’è chi parla di accanimento sulla questione dei balneari. Lei concorda?
«Non credo ci sia un accanimento, ma una normale dialettica».

Lei da molte settimane chiede di sbloccare il finanziamento del Fondo monetario alla Tunisia, a che punto è questo negoziato?
«Domani (oggi, ndr) vedrò i ministri degli Esteri dell’Ue a Lussemburgo e spero che la Commissione faccia una proposta che sblocchi questa situazione».

Nel frattempo la deriva autoritaria in Tunisi non sembra arrestarsi: la scorsa settimana sono stati arrestati altri oppositori politici del presidente Kaïs Saïed, la preoccupa questa involuzione democratica?
«Il presidente è stato eletto, così come i membri del Parlamento. In ogni caso, io ho proposto che il finanziamento sia concesso gradualmente, in parallelo con l’adozione delle riforme necessarie. Quindi una progressione di finanziamenti mentre avanzano le riforme».

Lei è il coordinatore di Forza Italia, Berlusconi è ancora saldamente al comando, nonostante sia ricoverato ormai da tre settimane?
«Certo. Studia anche dall’ospedale. I contenuti della nostra linea politica arrivano sempre da lui».

È verosimile l’idea di vederlo sul palco della convention di Forza Italia del 5-6 maggio?
«Io mi auguro che in qualche modo Berlusconi sarà con noi. Poi decideranno i medici in quale forma. Lui è molto attivo, sta già pensando alle Europee».

A proposito: alle Europee farete un’alleanza con i conservatori guidati da Meloni per spostare a destra l’asse della commissione Ue?
«Questa è un’opzione che stiamo valutando con attenzione. Ma bisognerà vedere i numeri».

Su questo avete già un accordo con Giorgia Meloni?
«Noi crediamo che si debba arrivare a una forma di bipolarismo anche in Europa».

C’è il rischio che Forza Italia finisca schiacciata da FdI in questa operazione?
«Sono trent’anni che dicono che qualcun altro ci farà sparire. Mentre spesso spariscono gli altri, come è accaduto con il Terzo Polo. Essere alleati leali non significa essere di nessuno, né di FdI e neanche della Lega».

  • Autore: Francesco Olivo
  • Testata: La Stampa

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