Oltre cento tra docenti universitari, professori, studenti, imprenditori sono intervenuti oggi al primo “Incontro di italianistica della Bosnia ed Erzegovina” all’università di Zenica, organizzato dall’ambasciata d’Italia “per capire insieme come usare l’italiano per la crescita umana e professionale”, come ha commentato su Twitter l’ambasciatore Nicola Minasi
Si è trattato di una piattaforma, cui ha partecipato anche la locale sezione della Dante Alighieri, per facilitare uno scambio di idee ed esperienze nell’ottica di fare della lingua italiana uno strumento efficace e al tempo stesso di fornire stimoli ai docenti, fornendo loro nuovi temi e spunti.
L’invito era esteso a tutte le università e scuole del paese in cui l’italiano viene già insegnato proprio per partire da un’esperienza pratica già consolidata . Une dei settori presi in esame per dare nuovo impulso allo studio della lingua è stato quello delle oltre 70 imprese italiane che operano in Bosnia ed Erzegovina, dove impiegano direttamente oltre 10.000 persone. L’italiano diventa quindi, oltre al grande potenziale culturale, anche una lingua che può agevolare nella ricerca di impiego, puntando sulla stretta connessione tra insegnamento, apprendimento e lavoro.
Altro settore ricco di possibilità al centro del dibattito è stato quello del turismo vista l’alta presenza di turisti italiani, soprattutto nella zona di Mostar e Medjugorje, così come non è mancato un approfondimento su quanto le nuove tecnologie informatiche possano fare nell’insegnamento delle lingue. Quest’ultimo aspetto tanto più rilevante visto che la qualità dell’insegnamento è uno dei temi prioritari delle iniziative organizzate nel paese nel quadro della presidenza italiana dell’Osce per il 2018.