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Slovacchia, le opere di Chiari tra musica e immagine

Lo scambio tra musica, linguaggio, azione, e immagine sono al centro della mostra dedicata a Giuseppe Chiari che fino al 30 giugno resterà aperta alla Galleria di Arte della Città di Žilina, in Slovacchia. Organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava e dell’Archivio Carlo Palli di Prato, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Archivio Chiari di Firenze, l’iniziativa si inserisce nel 12° festival italiano in Slovacchia “Dolce Vitaj”.

La figura di Giuseppe Chiari (Firenze 1926-2007) emerge nelle 45 opere esposte nella mostra, curata da Laura Monaldi e Milan Mazur, in tutte le sue molteplici sfaccettature: compositore, performer e artista concettuale, accanto agli studi universitari in matematica e ingegneria, iniziò a dedicarsi alla musica, studiando pianoforte e composizione, con una forte attrazione verso il jazz. Fondamentali per la sua formazione furono i confronti con le ricerche del Gruppo 70 e con il movimento internazionale Fluxus, al quale l’artista aderì partecipando, nel 1962, al Fluxus internationale Festspiele neuester Musik di Wiesbaden.

La sua vita e la sua opera si è intrecciata con quelle di altri grandi artisti, da John Cage a Sylvano Bussotti, da Giancarlo Cardini a Steve Lacy e Frederic Rzewskii. In mostra c’è anche una curiosa immagine di Chiari mentre gioca a biliardo con un Jannis Kounellis, uno dei massimi esponenti dell’Arte povera, ed in altre con Nam June Paik, pioniere della video arte.  Partecipò a quattro edizioni della Biennale di Venezia e una volta a quella di Sydney e molte sue opere sono esposte al MoMa di New York e al Museo Cantonale d’Arte di Lugano.

La musicista Chiara Saccone per l’inaugurazione ha realizzato una performance ispirata alla produzione di Giuseppe Chiari.

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