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A Madrid la prima mostra personale di Michael Fliri

L’Istituto Italiano di Cultura di Madrid annuncia la prima grande mostra personale in Spagna dell’artista visivo italiano Michael Fliri. Dal titolo ‘La luz nunca ve una sombra’, l’esposizione – visitabile dal 9 luglio al 30 settembre 2021 – sarà ospitata nelle sale del Palazzo d’Abrantes, sede dello stesso Istituto, ed è stata organizzata in collaborazione con la Galleria Raffaella Cortese, Milano.  

L’evento rappresenta un’importante occasione per approfondire ed addentrarsi nella ricca ricerca di uno degli artisti italiani più interessanti della sua generazione a livello internazionale. Il percorso della mostra presenta una selezione di più di venti opere di Fliri (nato nel 1978 a Tubre, provincia di Bolzano) realizzate a partire dal 2007.  Fra le opere della mostra, la serie completa di All right…All right (2007), la più datata di quelle esposte, a cui si legano gli sviluppi successivi sul volto che hanno condotto Fliri a My private fog del 2014, in cui continua lo studio della possibile metamorfosi del proprio volto utilizzando un elemento di cui si servirà anche negli anni successivi: la maschera realizzata in materiale semitrasparente. In altre opere esposte, si racconta la provenienza dell’artista, l’Alto Adige: da My private fog I (2014) alla serie My private fog II (2017), Fliri realizza maschere in materiale semitrasparente, ciascuna con la forma di una catena montuosa o di cristalli naturali da lui raccolti nelle sue passeggiate in montagna. Indossandole, l’immagine del volto dell’artista si trasforma, diventa sempre meno riconoscibile a seconda di quanto tempo questa è stata indossata e, quindi, la condensa ha trasformato le sue superfici in immagini che ricordano ghiacciai e pendii rocciosi innevati. 

Fanno parte della mostra di Madrid, anche le fotografie AniManiMism (2017) che derivano dall’omonima video installazione a quattro canali in cui la mano dell’artista anima, in ciascuna proiezione, una maschera traslucida. La luce e le ombre sono le protagoniste anche della serie The light never sees a shadow (2018) che dà il titolo all’esposizione. Qui Fliri realizza fotografie di maschere tridimensionali – sempre create tramite la termo-formatura – di sculture in gesso aventi differenti strutture superficiali. Hand (2021) è l’opera più recente nell’esposizione: sempre partendo da calchi del suo corpo, in questo caso delle mani e dell’avambraccio, giocando con luci e liquidi versati all’interno di queste forme, Fliri dà vita a immagini nuovamente capaci di stupire per la loro forza evocativa e creare una sorta di “radiografia analogica dell’immagine/scultura”. 

La mostra si conclude con la proiezione dell’opera audiovisiva Polymorphic Archetypes (2018) che ruota intorno al principio delle ombre cinesi dove si crea un rapporto dialettico tra luce e ombre, analogico e digitale, arcaico e contemporaneo. La mostra (ingresso gratuito) è accompagnata da una pubblicazione trilingue (italiano-spagnolo-inglese) con testi inediti di Justin Hoover, Veit Loers e Letizia Ragaglia.

madrid

  

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