Una mostra dal titolo “L’arte libera. Il futurismo italiano dalla collezione di Gianni Mattioli”, patrocinata e sostenuta dall’Ambasciata d’Italia a Mosca in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura di Mosca e di San Pietroburgo, sarà inaugurata al Museo Puškin delle Belle Arti nella capitale russa, il prossimo 18 ottobre.
L’inaugurazione è stata preceduta, il 13 ottobre, da una Preview ospitata dall’Ambasciatore Giorgio Starace a Villa Berg, sede dell’Ambasciata d’Italia a Mosca, di una delle opere più prestigiose della collezione, il “Ritratto del pittore Frank Haviland” di Amedeo Modigliani.
La mostra – aperta al pubblico dal 19 ottobre fino al 16 gennaio 2022 e realizzata anche grazie al sostegno finanziario di Sberbank – rappresenta il momento culminante dell’ambizioso progetto espositivo che, nell’ambito delle iniziative per celebrare l’Anno incrociato Italia-Russia dei Musei, ha portato in Russia una delle più significative collezioni private italiane dell’arte del Novecento, composta da 26 opere di inestimabile valore, assurte a vere e proprie icone del futurismo italiano e che dopo San Pietroburgo (con un diverso allestimento presso il Museo Russo di Stato) e Mosca abbandoneranno per sempre il circuito museale mondiale.
Le opere saranno esposte al Museo Puškin delle Belle Arti nelle sale della Galleria d’arte dei Paesi d’Europa e d’America del XIX-XX secolo, ove trova spazio la collezione permanente: una scelta indicativa dell’interessante approccio contrastivo che si vuole dare al progetto, che integra Balla, Boccioni, Severini, Sironi, Carrà e Morandi – per citare solo alcuni degli artisti selezionati da Gianni Mattioli – nel contesto delle avanguardie europee, facendo emergere i punti di contatto, ma anche di respingimento, fra le poetiche del futurismo italiano e degli altri movimenti coevi.
L’esposizione “L’arte libera. Il futurismo italiano dalla collezione di Gianni Mattioli” permette al visitatore di esplorare una straordinaria stagione di circolazione europea delle ideologie e delle sperimentazioni artistiche e di scoprire un’ulteriore, significativa declinazione storica dell’intensissimo rapporto culturale che da sempre lega Italia e Russia.