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Il viaggio della salvezza degli ebrei viennesi attraverso l’Italia

Il viaggio della salvezza degli ebrei viennesi attraverso l’Italia
Il viaggio della salvezza degli ebrei viennesi attraverso l’Italia

L’Ambasciata d’Italia a Vienna, insieme all’Istituto Italiano di Cultura, con la collaborazione della comunità ebraica di Trieste e il Museo ebraico di Vienna ha organizzato il convegno “Vienna-Trieste-Shanghai. Un viaggio della Memoria”. L’iniziativa, accompagnata da una mostra di foto, vuole rievocare la vicenda dei circa 15 mila ebrei, in gran parte viennesi, che si salvarono dai nazisti rifugiandosi in Cina attraverso l’Italia. Gli ebrei riuscirono prima a lasciare l’Austria e ad arrivare a Trieste, dove si imbarcarono su navi del Lloyd Triestino per Shanghai. Le Concessioni internazionali di Shanghai erano l’unico porto al mondo che consentiva l’accesso senza visto. Ai tempi, il Lloyd Triestino garantiva il collegamento di linea con l’Oriente con celebri transatlantici, che nel caso degli ebrei viennesi divennero letteralmente navi della salvezza.

La nave che ha reso celebre la rotta d’Oriente è stata la motonave Victoria, costruita a Trieste nel 1931, nave dei maragià, la prima con l’aria condizionata. Ruolo chiave, nell’intera vicenda che il convegno vuole evocare, quello del console cinese a Vienna, Ho Feng Shan, vero Schindler che rischiò la vita e la carriera per aiutare gli ebrei in fuga a lasciare l’Austria. Ad ideare la conferenza è stato l’Ambasciatore d’Italia, Stefano Beltrame, che prima del suo impegno in Austria, tra il 2014 e il 2018 è stato Console Generale a Shangai dove è venuto a conoscenza di questa vicenda straordinaria. Da qui la volontà di renderla nota al pubblico in occasione del Giorno della Memoria.

Al convegno hanno partecipato, oltre all’Ambasciatore Beltrame, il direttore dell’Istituto di Cultura, Nicola Locatelli, il Presidente del Parlamento austriaco, Wolfgang Sobotka, il coordinatore del Museo Carlo e Vera Wagner di Trieste, Rav Ariel Haddad, la Direttrice del Museo Ebraico di Vienna, Barbara Staudinger e Maurizio Eliseo, curatore scientifico dell’Associazione Culturale Italian Liners.

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