Secondo quanto previsto dall’art. 54 c. 5 del Decreto legislativo 30 marzo 2011, n. 165, e dall’art. 1 c. 2, del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 recante il “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha definito, con una procedura aperta alla partecipazione dei soggetti interessati (dipendenti, utenti, Sindacati, ecc.) e previo parere obbligatorio del proprio Organismo indipendente di valutazione (OIV), un “Codice di comportamento” dei dipendenti del Ministero che integra e specifica le previsioni del più generale Codice di comportamento dei dipendenti pubblici.
Conformemente alle Linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni (ANAC), tale Codice di comportamento rappresenta una delle azioni e misure principali di attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione previste nel Piano triennale di prevenzione adottato dall’Amministrazione.
Il Codice di comportamento del MAECI ha un ampio ambito di applicazione. Esso è vincolante per il personale dipendente dell’Amministrazione e della sua rete di Uffici all’estero (personale in servizio a Roma ovvero all’estero presso Rappresentanze diplomatiche, Uffici consolari e Istituti di cultura, nonché personale dipendente dei medesimi Uffici; personale collocato fuori ruolo o distaccato presso altri Enti, Organismi internazionali o Amministrazioni dello Stato; i dipendenti di altre pubbliche amministrazioni e tutti i soggetti estranei alla pubblica amministrazione comunque vincolati da un rapporto di servizio o di dipendenza funzionale con il MAECI o con le Rappresentanze diplomatico-consolari italiane, le UTL e gli Istituti di cultura, nonché i soggetti notificati in lista diplomatica o consolare o in quella del personale tecnico-amministrativo), ma anche per tutti i collaboratori o consulenti del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, i titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle Autorità politiche, nonché i collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzino opere in favore dell’Amministrazione. E’ uno strumento fondamentale e necessario per la lotta alla corruzione e per garantire la trasparenza della Pubblica Amministrazione.