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Valensise, Stato diritto sia motivo di sviluppo dell’area. Conclude il sottosegretario Benedetto della Vedova

Lo Stato di diritto e i Paesi della Primavera araba (“Transparency and the rule of law as pre-conditions of equitable and sustainable development”), e’ il tema al centro del convegno nell’ambito della centesima sessione della Commissione di Venezia, Organo consultivo del Consiglio d’Europa, che si svolge alla Farnesina dal 9 all’11 ottobre con la partecipazione del Sottosegretario Benedetto della Vedova, e del Segretario Generale della Farnesina, Michele Valensise.

Valensise, grandi aspettative sulla Tunisia

Valensise, nell’aprire i lavori del workshop ha detto che il Mediterraneo ”continua ad avere un ruolo centrale per l’Italia. Su di un Paese in particolare nutriamo grandi aspettative: la Tunisia.

Soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche di fine mese e delle presidenziali di fine novembre-inizio dicembre”. Proprio guardando alla ”laboriosa e faticosa evoluzione che stanno vivendo i Paesi della sponda Sud”, Valensise ha ricordato l’importanza dello ”Stato di diritto, della democrazia e dei diritti umani, che sono tre pilastri del Consiglio d’Europa ma che hanno una valenza universale”. Un concetto ribadito con forza anche dal sottosegretario , Benedetto Della Vedova, che conclude i lavori della sessione della ”Commissione di Venezia”. ”Stato di diritto e good governance – ha detto – sono principi validi per tutti i Paesi, non soltanto per quelli in fase di transizione”. La sfida, ha proseguito Valensise, ”è però sempre la stessa: mediare i valori di questi principi rispetto al contesto in cui si opera”. Grazie alla sua attività, ha poi concluso il segretario generale, ”la Commissione di Venezia è riuscita a piantare dei semi per lo sviluppo e la democrazia”.

Trasparenza e sviluppo sostenibile

Al convegno sono stati invitati, come relatori, esperti giuridici provenienti da vari Paesi, tra cui alcuni della ”Primavera araba’. E’ noto l’impegno della Commissione di Venezia nel promuovere i processi costituenti in quei Paesi, non da ultimo la consulenza fornita per la redazione della nuova Costituzione della Tunisia. Il convegno è suddiviso in due panel: il primo sulla trasparenza, intesa come sostegno ai processi democratici e come condizione della good governance; il secondo sullo sviluppo sostenibile e la rule of law, centrato sulla protezione dei diritti dell’uomo in ambito sociale ed economico.

La nascita nel 1990

Istituita nel 1990, la Commissione è stata particolarmente attiva nei paesi dell’Europa centrale ed orientale, assistendoli nella redazione di costituzioni nuove e di leggi sui tribunali costituzionali, di codici elettorali, di leggi sulle minoranze e di altre disposizioni funzionali. Più di recente, la Commissione è disponibile a dare consulenza anche a Paesi non membri, purché ufficialmente richiesta dagli interessati, seguendo anche in questi casi la regola di non interferire nell’ownership dello Stato sulla gestione delle decisioni finali e del disegno costituzionale che esso intende realizzare. Il suo ruolo principale è quello di fornire ai Paesi membri, a seguito di loro specifica richiesta ufficiale, consulenza legale – sotto forma di pareri giuridici – su disegni di legge o leggi già in vigore, che vengano sottoposti al suo esame. I progetti di pareri giuridici, predisposti dagli esperti designati dalla Commissione, vengono poi discussi ed adottati durante la Sessione plenaria (riunita 4 volte l’anno).

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