Attrarre finanziamenti internazionali e rafforzare il settore privato sono due dei pilastri della nuova Strategia Nazionale di Finanziamento per lo Sviluppo Sostenibile che il Governo egiziano ha lanciato in primavera con l’obiettivo di far fronte alle sfide poste dalla transizione energetica e dall’adattamento ai cambiamenti climatici. La Strategia punta, inoltre, a definire i settori prioritari verso i quali allocare le scarse risorse pubbliche e creare soluzioni di finanziamento sostenibili.
Le crisi globali e regionali che hanno caratterizzato gli ultimi anni – dalla pandemia ai conflitti in Ucraina e a Gaza – hanno ridotto la disponibilità monetaria e aumentato i costi per l’amministrazione egiziana che è anche impegnata a portare avanti le riforme richieste dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) e dall’Unione Europea (UE) per stabilizzare il proprio quadro economico, fiscale e monetario. Tra queste il rafforzamento del ruolo del settore privato rappresenta un elemento chiave. È proprio in questo contesto che si colloca la Strategia Nazionale Integrata di Finanziamento (E-INFS) per mobilitare risorse destinate ad accelerare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), fissati anche nell’ambito dell’Egypt Vision 2030.
Sono stati identificati sette settori prioritari di sviluppo: protezione sociale, sanità, istruzione, empowerment femminile, servizi igienico-sanitari, trasporti e cambiamento climatico. Secondo un’analisi del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), presentata nel rapporto pubblicato nel 2024, l’Egitto rischia di non raggiungere gli SDGs prefissati entro il 2030 perché soffre di un gap di finanziamento, stimato in circa 40 miliardi di dollari all’anno da qui al 2030 nei settori chiave, in particolare trasporti, energia elettrica, sanità.
La Strategia propone quindi una serie di azioni integrate per attrarre i finanziamenti necessari, attingendo sia al bilancio pubblico – sebbene lo spazio fiscale sia limitato – sia soprattutto al capitale privato, nazionale e internazionale. Per quanto riguarda la finanza pubblica, in linea con il programma di assistenza del FMI o dell’UE, è stata sottolineata la necessità di perseguire riforme per la sostenibilità fiscale e del debito, tramite l’aumento della compliance fiscale attraverso la digitalizzazione dell’amministrazione tributaria, l’emissione di strumenti innovativi come green bond e sukuk, la razionalizzazione della spesa tenendo in considerazione i settori prioritari identificati.
La crescita del settore privato in Egitto è considerata fondamentale per garantire la stabilità economica del Paese nel medio periodo. Alcuni interventi hanno anche suggerito di sfruttare la solidità finanziaria delle principali aziende statali, in particolare delle banche pubbliche, per attrarre investimenti esteri nei progetti industriali e infrastrutturali considerati prioritari dal Governo, evitando così di aumentare il debito pubblico.
Per incentivare gli investimenti privati interni, è stato proposto di promuovere le collaborazioni tra pubblico e privato (i cosiddetti partenariati pubblico-privati) usando strumenti che permettano di condividere e ridurre i rischi, sostenere la finanza sostenibile (finanza verde) e contrastare i flussi finanziari illeciti. Migliorare la gestione dei rischi può anche favorire l’inclusione finanziaria e quindi aumentare la disponibilità di fondi.
Per attrarre capitali privati dall’estero, è importante rendere più favorevole il contesto per le imprese e stimolare nuovi investimenti diretti esteri. Allo stesso tempo, si punta ad aumentare le rimesse degli egiziani che vivono all’estero, anche tramite strumenti di pagamento digitali attualmente in fase di sviluppo da parte della Banca centrale egiziana. Il settore privato del Paese dovrà contribuire a coprire fino al 60% del fabbisogno finanziario necessario per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, attraverso prestiti, investimenti azionari, strumenti finanziari misti (blended finance) e garanzie. Le garanzie fornite da organizzazioni multilaterali e gli strumenti assicurativi possono favorire anche il coinvolgimento di investitori pubblici stranieri.
Per attuare questa strategia sarà fondamentale un forte coordinamento tra Governo, imprese e partner internazionali. A tal fine, è stata creata una struttura di monitoraggio guidata dal Ministero della Pianificazione e della Cooperazione Internazionale, che lavorerà insieme ad altri Ministeri e agenzie delle Nazioni Unite, tra cui UNDP, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), l’Agenzia ONU per i diritti delle donne (UN Women), l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD). Questo organismo si occuperà di coordinare le politiche di finanziamento nei settori chiave per lo sviluppo, definire obiettivi annuali, analizzare bisogni e rischi finanziari, elaborare indicatori per monitorare i risultati e pubblicare ogni anno un rapporto con i progressi raggiunti e le risorse mobilitate.