La crisi siriana e il futuro dell’Afghanistan ma anche alcuni cenni a diversi aspetti delle relazioni bilaterali: con un colloquio con il suo omologo iraniano, Javad Zarif, entra così nel vivo il fitto programma del Ministro degli Esteri italiano Emma Bonino a New York. Nella megalopoli statunitense, a margine della 68/ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite – alla quale il Ministro partecipa assieme al Presidente del Consiglio Enrico Letta – la titolare della Farnesina sarà impegnata in una girandola di incontri con i suoi colleghi prendendo parte inoltre a numerosi eventi in ambito Onu, tra i quali quelli dedicati agli ‘Obiettivi del Millennio’, alla lotta alla malaria e alla lotta contro la pena di morte.
Bilaterale con il Ministro degli Esteri dell’Iran, Zarif
Ma è stata la bilaterale con il Ministro degli Esteri dell’Iran del neo-presidente Hassan Rohani ad aver aperto la serie di incontri previsti all’ombra del Palazzo di Vetro. Siria e Afghanistan sono stati i due temi cardine dell’incontro, con la titolare della diplomazia italiana che ha sottolineato come, rispetto alla crisi siriana, si sia aperto “per varie ragioni uno spazio temporale che deve essere utilizzato in modo molto intenso dalla diplomazia e dalla politica. Abbiamo due tracce che possono essere parallele: da una parte per la convenzione per le armi chimiche, e dall’altra per un canale politico che, se funziona, porti ad un cessate il fuoco, perche’ e’ molto difficile divenire operativi nella distruzione delle armi se la guerra civile continua a questo livello”.
Siria: Bonino, garantire accesso umanitario
Riguardo alla crisi siriana, Bonino ha anche posto l’accento sulla tragedia della popolazione ad essa indissolubilmente collegata. Un eventuale accordo politico che porti al cessate il fuoco “deve garantire anche l’accesso umanitario, sinora impossibile. Non vogliamo che questo sia dimenticato al tavolo dei negoziati”, ha sottolineato il Ministro al termine dell’incontro con Zarif.
Memorandum of Understanding su Afghanistan
E’ stato inoltre firmato un ‘memorandum of understanding’ sull’Afghanistan relativo, in particolare, al periodo successivo al ritiro delle truppe della missione Isaf. “Lo sforzo italiano è concentrato nella provincia di Herat” e lì “la collaborazione con gli iraniani e’ indispensabile”, ma “e’ necessario rilanciarla, visto che rimarremo oltre il 2014, seppur con un altro schema”, ha spiegato Bonino.
I due ministri, infine, hanno anche affrontato punti più strettamente collegati alle relazioni bilaterali discutendo “della possibilità di intensificare non solo gli scambi economici” tra Italia e Iran, ma anche quelli culturali e di altri settori. E, come rimarcato dallo stesso Ministro italiano, nel colloquio con Zarif, Bonino ha avuto occasione di esprimere il proprio apprezzamento per la liberazione dei detenuti politici” avvenuta qualche giorno fa su decisione del neo-Presidente Rohani, sottolineando come “questo sia l’avvio di un processo che penso sia giusto continuare”.
Quello con Zarif è stato solo il primo dei numerosi incontri che la titolare della diplomazia italiana terrà a New York. Solo nella giornata del 23 settembre, Bonino ha infatti avuto modo di vedere suoi omologhi di Norvegia, Messico ed Albania. Nelle prossime ore e sempre a margine dell’Assemblea Generale, il Ministro ha in programma un incontro con il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-Moon, con il Presidente dell’Assemblea Generale John W. Ashe e un Evento di Alto livello sul Sahel.