Un punto di sintesi tra “vocazione storica verso il mare e moderne tecnologie”. Ecco perché l’Italia non poteva mancare all’Expo Internazionale di Yeosu, in Corea del Sud, ultima tappa prima dell’Expo Universale di Milano 2015. “Era importante essere qui, anche in momenti di crisi a dimostrare che l’Italia ha forte volontà di crescita, di ripartire e di ricreare”, ha affermato il Sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura, poco dopo il taglio del nastro di inaugurazione del padiglione italiano, domenica 13 maggio.
Dalle Repubbliche marinare al ‘Mose’
Un percorso che, con il supporto di pannelli, oggetti, video e ologrammi, prende il via dalle Repubbliche marinare (Pisa, Amalfi, Genova e Venezia) per passare ai grandi navigatori (Cristoforo Colombo, Antonio Pigafetta e Amerigo Vespucci), fino al pregiato corallo lavorato di Torre del Greco e alla civiltà del Mediterraneo, con focus sulla cultura nuragica. Poi, il ruolo della riserve marine e gli aspetti tecnologici, come la partecipazione italiana al secondo canale di Panama (“Impregilo ha curato tra l’altro gli aspetti ingegneristici”, ha spiegato il Commissario Generale Claudio Moreno, che ha curato la realizzazione del padiglione italiano) e il sistema di barriere del Mose per proteggere Venezia dall’acqua alta.
Una presenza che vale, ha detto ancora De Mistura, come un segnale “d’apprezzamento per l’ammirevole sforzo organizzativo e tecnologico” della Corea del Sud, come un’opportunità di avvicinamento e collaborazione per le pmi italiane, specie dopo l’accordo di libero scambio del 2011 con l’Ue” e, infine, come “carattere propedeutico e promozionale per l’Expo di Milano”.
105 nazioni, 10 organizzazioni internazionali
L’appuntamento nella città portuale a 450 km a sud di Seul, in programma fino al 12 agosto, è riuscita a coinvolgere 105 nazioni, 10 organizzazioni internazionali e numerosi espositori di gruppi privati, nell’illustrazione di prodotti, tecnologia, cultura e scienza oceanica.
La prima giornata, l’11 maggio, ha fruttato la vendita di 33.000 biglietti, numero che quasi raddoppia quanto a numero di visitatori, con gli organizzatori che hanno rivendicato all’Expo il maggior numero di robot nella storia della manifestazione, tra cui un pesce robot che esplora risorse sottomarine.