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India: Monti, impegno Singh per liberazione Bosusco e soluzione amichevole caso maro’

Il premier Manmohan Singh “mi ha assicurato che farà tutti gli sforzi da parte indiana per liberare”, Paolo Bosusco, ancora nelle mani dei ribelli maoisti, dopo la liberazione di Colangelo. Lo ha riferito il presidente del Consiglio, Mario Monti, in merito alla bilaterale avuto con il collega indiano Singh, a margine del summit nucleare in corso a Seul.


Allo stesso modo, Singh “mi ha assicurato sul fatto che si occuperà personalmente dell’obiettivo di trovare una soluzione amichevole” del caso dei due maro’ italiani, ha aggiunto Monti, spiegando di aver ribadito che per l’Italia la giurisdizione resta italiana e che bisogna fare di tutto affinche’ questa situazione non arrechi danno alle operazioni di peace keeping contro la pirateria.


Singh, ha riferito il capo del Governo, mi ha ”fornito assicurazioni sulla volontà di assicurare condizioni adeguate allo status militare” dei due italiani. Ma soprattutto, ha aggiunto, mi ha assicurato sul fatto che si occuperà personalmente dell’obiettivo di trovare una soluzione amichevole a questo difficile problema umano e che esplorerà tutte le strade possibili nel rispetto ovviamente dell’indipendenza del potere giudiziario indiano”. Monti ha infine detto che i due premier si terranno in ”stretto contatto” per una soluzione adeguata. Intanto il Sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura tornerà in India nei prossimi quattro giorni.


Monti e Singh si trovano a Seul per il secondo summit sulla sicurezza nucleare, insieme con altri cinquanta leader mondiali e i vertici di quattro organizzazioni internazionali. Nell’agenda dei lavori, oltre all’aggiornamento delle azioni decise a Washington nel 2010 per prevenire terrorismo nucleare e garantire la sicurezza del ‘materiale atomico’, l’accelerazione sul fronte dei nuovi impegni per ridurre la minaccia del terrorismo nucleare e i traffici illeciti.


Nel documento finale del vertice, atteso domani pomeriggio, saranno menzionati “importanti principi in materia di sicurezza nucleare e undici obiettivi chiave, nonché azioni specifiche per raggiungerli”, ha anticipato il ministro degli Esteri sudcoreano Kim Sung-hwan.

Monti ha sottolineato come l’incidente di Fukushima dimostri che “le conseguenze globali di un incidente nucleare non conoscono confini”. Per questo “occorrerà continuare a lavorare perché la sovranità nazionale non costituisca un ostacolo all’adozione di regole comuni e standard internazionali più stringenti, allo scambio di informazioni, alla trasparenza, all’adozione di meccanismi di revisione internazionali obbligatori, ed affinché sia riconosciuto il ruolo centrale dell’AIEA”.

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