Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Trascrizione dell’intervista del Ministro Terzi al TG5

Abbiamo chiesto al Governo indiano di procedere a delle consultazioni bilaterali ai sensi della Convenzione sul diritto del mare, e abbiamo ricevuto una risposta negativa, ripetutamente secca e negativa. Erano dunque cambiate completamente le condizioni dell’impegno scritto per far tornare i Marò. Di conseguenza, lo abbiamo comunicato a tutti i nostri partners internazionali, che hanno ben capito le nostre ragioni, e al Governo indiano. Da lì si è aperta una fase nuova, una fase che ha consentito in qualche modo al Governo italiano di forzare la mano per ottenere delle condizioni ben precise al ritorno dei Marò in India.


Quando, nelle ultime ore, negli ultimi due o tre giorni, abbiamo capito che c’erano queste condizioni, il Governo italiano ha avuto notizia della disponibilità dei due marò, del loro impegno personale, con grande senso di responsabilità e senso dello Stato, a farsi carico direttamente di un ritorno in India, ed io ho proposto al Governo che questo avvenisse nel quadro di un sistema di garanzie che lo stesso Governo aveva ottenuto. Si tratta essenzialmente di tre punti fondamentali:


la garanzia sull’assoluta incolumità e libertà personale dei nostri ufficiali di marina;


la garanzia sul fatto che la Corte che dovrebbe essere istituita per giudicarli non potrà in alcun modo giudicarli per reati che prevedono la pena di morte;


la garanzia che il problema dell’immunità diplomatica del nostro Ambasciatore fosse definitivamente risolto.


Un ultimo punto riguarda la riattivazione del dialogo con l’India sull’arbitrato internazionale.


Confido che questo rinnovato clima di serenità nei rapporti fra i due Paesi possa sbloccare molte situazioni, in particolare quella dell’arbitrato. Ban Ki Moon ha richiamato Italia e India a rispettare i principi del Diritto Internazionale. E’ interessante questo richiamo di Ban Ki Moon, perché dà ragione all’Italia sul fatto che questa è una controversia da regolare secondo il Diritto Internazionale e non secondo il diritto interno indiano.

Ti potrebbe interessare anche..