L’Occidente intensifica le sue pressioni diplomatiche su Damasco anche dopo il veto della Russia, insieme a Pechino, alla risoluzione Onu contro la repressione in Siria che il ministro Giulio Terzi ha definito “estremamente sgradevole per usare un eufemismo: non ci doveva essere – ha detto – perché si è basato su considerazioni di fatto e di diritto completamente sbagliate”. Terzi ha disposto il richiamo a Roma per consultazioni dell’ambasciatore italiano a Damasco Achille Amerio.
L’Ambasciata italiana a Damasco resterà aperta e operativa per garantire l’assistenza ai connazionali presenti nel paese e continuare a seguire con la massima attenzione gli sviluppi della gravissima crisi in atto nel Paese dove , secondo l’Unicef oltre 400 bambini sono stati uccisi dallo scoppio delle violenze in marzo a fine gennaio.
La decisione del ministro Terzi fa seguito ai passi effettuati nelle ultime ore dal Governo italiano. Il Segretario Generale della Farnesina Giampiero Massolo aveva espresso all’ambasciatore siriano a Roma Khaddour Hasan la più ferma condanna e lo sdegno del governo italiano per le inaccettabili violenze perpetrate dal regime di Damasco nei confronti della popolazione.
Anche Gran Bretagna, Francia e Spagna hanno richiamato i loro ambasciatori mentre a Damasco è volato il ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov per incontrare il presidente siriano Bashar El Assad e consegnarli un messaggio del Cremlino.
Gli Stati Uniti hanno chiuso la loro ambasciata ed hanno dato l’ordine di evacuare il personale diplomatico invitando “tutti i propri cittadini a lasciare il Paese per l’escalation di violenze”.
La Ue, intanto, secondo quanto ha detto un portavoce dell’alto rappresentante Ue Catherine Ashton, non ritirerà le proprie delegazioni diplomatiche dalla Siria e intende continuare a lavorare per rafforzare la pressione internazionale e costringere il presidente Assad a dimettersi e consentire una transizione pacifica. “La Ue è pronta ad indurire le proprie sanzioni contro il regime di Damasco”.