Il metodo pedagogico Montessori è ancora attuale dopo oltre un secolo e può essere un modello per le nostre scuole. Il tema è stato al centro di un convegno alla Farnesina con operatori del settore provenienti da diversi paesi.
Il Segretario Generale del MAE Giampiero Massolo ha aperto i lavori rendendo omaggio ad un metodo educativo che porta i bambini ad ”accrescere il senso di sé”. Quindi, ha ricordato che il suo dicastero è stato il primo ad aprire un asilo nido interno, le cui educatrici tra l’altro utilizzano il metodo Montessori. Si tratta di una ”struttura ben organizzata su cui le famiglie possono contare”, che dal ’78 ha accolto 1.500 figli di dipendenti e che “crea un senso di appartenenza”.
I pilastri del metodo di Maria Montessori sono stati ricordati dal Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria: ”intervento educativo precoce in un luogo sano, accogliente ed aperto, una dimensione comunitaria con possibilità di sperimentare una didattica nuova, un rapporto forte tra aspetto cognitivo e aspetti relazionali e affettivi”. La ”nostra scuola può imparare molto” dagli insegnamenti di questa donna ”coraggiosa ma molte volte bistrattata”, ha aggiunto.
Il convegno è stato promosso dall’Aninsei di Confindustria con la collaborazione dell’Università Roma Tre e del complesso scolastico Seraphicum. Ai lavori hanno partecipato anche Gudula Meisterjahn-Knebel, presidente dell’Associazione Montessori-Europe e docenti come Clara Tornar dell’Universita’ Roma Tre, ed Eva-Maria Ahlquist, dell’ateneo di Stoccolma.